(Rivista Internazionale - Dicembre 1998: Le Opere Ospedaliere Francesi tendono la mano agli adulti autistici - 1/2)
Sanità
Le Opere Ospedaliere Francesi tendono la mano agli adulti autistici
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Sallanches. Il Centro Notre-Dame de Philerme - Casa Guelpa Longo -
Un paziente autistico assistito dal personale sanitario dell’Ordine.
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La sindrome autistica,
un profondo e
permanente handicap, è caratterizzata da una notevolissima difficoltà ad instaurare una normale comunicazione con il proprio ambiente.
"Il giovane autistico subisce l’ambiente, non riesce ad organizzarlo, a percepire cosa è socialmente congruo ed a "sistemarlo" in oggetti percepiti all’esterno. Vive in un mondo di stati in cui non vi sono né soggetti, né oggetti, né azioni agli uni sugli altri, né tanto meno scambi" *.
In Francia, l’autismo colpisce 80.000 persone e riguarda 4 o 5 bambini
su 10.000 nascite. I
maschi sono colpiti quattro volte più delle femmine e i sintomi si manifestano prima dei 30 mesi di età.
Da oltre cinquant’anni sono state avanzate
varie ipotesi per tentare
di individuare le cause della sindrome autistica. Negli ultimi vent’anni, quella più comunemente accolta si fonda sul modello psicodinamico, il quale ritiene che il bambino, del tutto normale alla nascita, sviluppi in seguito sintomi consecutivi ad
inadeguati comportamenti parentali. Tuttavia,
al di là della ricerca delle cause eziologiche dell’autismo, il problema fondamentale è di stabilire ciò che noi, Ospedalieri, possiamo offrire sia
a chi viene colpito da questa sindrome sia alla famiglia. Perché,
ahimé, nessuno fino ad ora può pretendere di guarire l’autismo, e i bambini autistici diventeranno adulti autistici: un terzo rimarrà mutico, privo di autonomia e totalmente dipendente, un terzo avrà un linguaggio ridotto ed una parziale autonomia, però con una necessità di accompagnamento quasi costante, un terzo, infine, svilupperà un qualche linguaggio ed una "buona" autonomia che gli consentiranno di lavorare in "laboratori protetti", se non addirittura presso ristoranti o biblioteche e di condurre una vita
semi-indipendente (Laxer e Ritvo, 1983).
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Sallanches. Una delle attività lavorative previste dal Progetto Educativo Individualizzato, pianificato dal personale multidisciplinare medico e paramedico con il concorso dei genitori.
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Due Istituti su misura
Oggi, il contesto della normativa francese promulgata a favore dei disabili consente di dare agli autistici una specifica ed adeguata educazione. Mancano però le strutture idonee non appena il bambino raggiunge la maggior età.
Infatti, malgrado l’esistenza di Istituti specializzati per i più piccoli e, dal 1989 il loro inserimento in classi integrate, nulla più è previsto appena il giovane autistico raggiunge i diciotto anni di età. Questi "grandi bambini" in sviluppo i cui progressi possono verificarsi solo lentamente e in un contesto adeguato hanno come unico avvenire l’ospedale psichiatrico o il domicilio di genitori isolati e disarmati. Questa crudele assenza di strutture, sia pubbliche che private, ha indotto le Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta ad impegnarsi, all’inizio degli anni’90, a fianco dei più sperduti tra tutti gli esclusi del nostro mondo. Da allora sono nati due centri di accoglienza rispettivamente di 12 e 14 posti. Il primo è stato inaugurato a Rochefort-sur-Mer (Charente Maritime) nel 1996, il secondo ha aperto le porte a Sallanches (Haute Savoie) nel 1997.
Sia nell’architettura che nel funzionamento ambedue sono stati progettati in modo rigoroso, tenendo conto delle specificità dell’autismo, i cui tre segni comportamentali comunemente riconosciuti sono l’incapacità a sviluppare relazioni sociali, l’insufficiente sviluppo del linguaggio, risposte anomale all’ambiente, insieme a stereotipie gestuali e resistenza al cambiamento.
Nella maggior parte dei casi, i bambini autistici manifestano anche un ritardo nelle acquisizioni con bassi quozienti intellettuali e il proprio sviluppo, più lento rispetto a quello degli altri bambini, in larga misura prosegue dopo l’ingresso in età adulta. Al di là di questi segni comuni, ciò che caratterizza soprattutto le persone colpite da autismo è la loro estrema eterogeneità in quanto gli stessi sintomi si esprimono in modo diverso e a diversi livelli d’importanza secondo gli individui.
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