(Rivista Internazionale - Dicembre 1998: Messaggio di S.A. Em.ma il Principe
e Gran Maestro - 1/1)
Decennale Elezione Gran Maestro
Messaggio di S.A. Em.ma il Principe
e Gran Maestro
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Valletta. Malta. S.A.Em.ma il Principe e Gran Maestro, Fra’ Andrew Bertie, durante la Santa Messa Solenne celebrata nella Co-cattedrale di San Giovanni Battista in occasione del Raduno Mondiale dei Cavalieri a Malta, il 5 dicembre. |
Sono dieci anni che la volontà della Divina Provvidenza ha fatto ricadere su di me la responsabilità della Famiglia Melitense, che fa parte ormai da Nove Secoli della storia. Non sta a me riepilogare questi anni in cui, con l’aiuto della Beata Vergine di Filermo e del nostro Santo Patrono San Giovanni Battista, ho fedelmente proseguito le linee tracciate dal mio Venerato Predecessore, Fra’ Angelo de Mojana, impegnandomi a raggiungere quegli obbiettivi per i quali spesso Egli aveva seminato.
Oggi altre opportunità ci attendono, altri obbiettivi si propongono al nostro cammino. Sempre all’insegna dei nostri fondamentali carismi: la "Tuitio Fidei" e l’ "Obsequium Pauperum" che intendiamo confermare, e che invito tutti ad applicare, anche in occasione dei due grandi eventi, già alle porte, il Nono Centenario di Vita del nostro Ordine, nel 1999, il Grande Giubileo del 2000 con cui la Chiesa Universale, per volontà del suo Sommo Pontefice, intende prepararci tutti all’avvento del Terzo Millennio.
Per il nostro Nono Centenario ci sono già stati e sono ancora previsti fraterni incontri assembleari e numerose celebrazioni religiose. La mia raccomandazione è che si svolgano sempre, ovunque si terranno nel mondo, nel rinnovato spirito della nuova costituzione e secondo i principi del nostro Ordine: per l’edificazione dei singoli Confratelli, per il progresso spirituale di ogni loro Comunità per l’applicazione meditata e responsabile dei valori cui tutti ci siamo votati, la nostra Fede e la carità verso gli altri.
E’ fondamentale che nel nostro Anno Centenario si sappiano assumere sempre più e dovunque atteggiamenti che servano a difendere la Fede, molto più minacciata oggi di quanto non sembri e quasi agli stessi livelli che indussero i nostri primi Cavalieri a prendere le armi per impedire che fosse sopraffatta.
In modo anche più ambiguo che non in passato, infatti, l’Angelo delle Tenebre, in questa nostra epoca, tende ad assumere le sembianze dell’Angelo di Luce. Mai come oggi la Verità, anziché apertamente combattuta, e subdolamente mistificata: con il diffondersi, anche là dove la Fede cristiana è forte, di idee di falsi profeti, di sette pseudo mistiche all’ombra delle quali, oltre che il tradimento della Verità, si nascondono il lucro, la sopraffazione individuale e, in moltissimi casi, anche la corruzione a danno dei singoli e delle collettività. E’ nostro dovere preciso di Cristiani e di Cavalieri opporci a questi errori che giungono spesso a vere e proprie aberrazioni. Il nostro Anno Giubilare dovrà indurci al fermo adempimento di questo dovere: con la vibrata denuncia dell’errore e di chi lo diffonde, con prese di posizione nette, soprattutto in occasione pubbliche, armati del coraggio dei primi Crociati da cui discendiamo, con la Fede forte che oggi, più gli eventi sono burrascosi e i nemici agguerriti, più deve essere pronta a farci affrontare questa impresa, pur consci delle difficoltà cui andremo incontro.
Senza dimenticare che, fra i modi con cui validamente contrastare questi errori, c’è anche quello di smascherare quanti abusano del nostro nome e delle nostre insegne non per il bene comune e gli ideali cristiani cui da Nove Secoli noi ci riferiamo, ma solo per profitto personale, nuocendo gravemente due volte: sia a quanti, illudendosi, li hanno seguiti, vanificando qualsiasi loro possibile progresso spirituale, nostra prima meta, sia al nostro stesso Ordine al quale, a causa dell’equivoco voluto e della confusione astutamente costruita, viene in questo modo reso più difficile di attuare i propri fini istituzionali, cui molti di più, se non fosse stata carpita la loro buona fede, sarebbero felici di aderire.
E’ altrettanto fondamentale, però, che nel nostro Nono Centenario si intensifichi la fattiva partecipazione fraterna in favore di quanti, in tutto il mondo, appartengono alla vasta e purtroppo sempre più diffusa categoria dei poveri: non solo cioè i meno abbienti, sprovvisti di tutto, come i nudi e gli affamati di cui ci parla il Vangelo, ma quella moltitudine di vittime che stanno provocando le guerre e le calamità naturali. Dobbiamo sempre e dovunque essere loro vicini. Io sarò con voi, voi però, dovrete essere con me: là dove c’è il dolore, là dove c’è il bisogno, e là - altro fondamento del nostro Ordine - dove c’è malattia. A Malta a dicembre, in occasione del primo dei nostri incontri fraterni, abbiamo parlato anche di questo, studiando i modi e i mezzi per essere vicini a questi nuovi "Poveri" di cui purtroppo traboccano questi anni dolorosi: per non lasciare nulla d’intentato negli interventi per soccorrerli, sia sul fronte delle tante guerre che stano insanguinando questa nostra epoca, sia là dove la guerra l’ha provocata la natura stessa, con alluvioni, terremoti, sciagure e calamità d’ogni tipo.
I "Poveri": insieme con la difesa della Fede, è il pensiero che vi esorto ad avere in cuore come preparazione del nostro Anno Giubilare e che, contestualmente, dovrà anche costituire, con gli stessi principi, la preparazione al Giubileo del 2000. Dal pensiero, però, passando anche all’azione, assumendovi ciascuno di voi dirette responsabilità operative, secondo le linee che si sono cominciate a studiare insieme in occasione del Raduno Mondiale a Malta del 4 - 8 dicembre e in armonia con le riforme recenti del nostro Ordine che sempre meglio ci stanno predisponendo agli impegni del Terzo Millennio Cristiano.
Fra’ Andrew Bertie
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