NOBILTA’ ROMANA NEL TERZO MILLENNIOROMA 2002 Il passaggio da un millennio all’altro, sottolineato a tutti i livelli, non
poteva passare sotto silenzio nel mondo più alto della società romana, dove
convivono realtà diverse legate alla contestuale presenza sul territorio dei
vertici della Repubblica Italiana, il Vaticano, l’Ordine di Malta, e con ben
quattro Corpi Diplomatici, quello presso l’Italia, presso la Santa Sede, presso
l’Ordine di Malta, presso la FAO. In questa realtà ho creduto di rendere omaggio
alla Nobiltà Romana, mostrando quanto di più bello in essa oggi vi sia: le
nuove generazioni. I nobili romani hanno vissuto storie infinite, hanno espresso grandi
intellettuali, statisti, ambasciatori e sono stati artefici di storie infinite,
legate ai fasti delle corti e a molteplici piccolezze umane, alla quotidianità
di tutti i giorni. Essi portano addosso miti e leggende. Ad essi fanno capo
numerose fantasie popolari che hanno trasformato i personaggi dell’aristocrazia
in protagonisti da favola, eroi o tiranni. Di essi molti hanno perseguito il
benessere del popolo ed avuto a cuore la città. Hanno edificato palazzi,
costruito acquedotti, fondato biblioteche, ammodernato i contadi, altri sono
rimasti seduti nei salotti degli scintillanti palazzi papali, inchinandosi di
volta in volta al potere che cambiava ed accontentandosi in tempi moderni della
presidenza di un qualche ente minore, o, alla peggio, di un Circolo. Anche nel
settecento, quando i nobili divennero migliaia e i titoli si acquistavano, la
Nobiltà Romana si identificò con personaggi eccezionali, altri si limitarono ad
essere comparse dignitose nella comunità. Non vi è dubbio che la loro vita e molte loro vicende sono divenute
leggenda. Ogni romano conosce un principe, conosce la sua storia, racconta mito
e satira. I nobili hanno improntato di sé ogni angolo. L’alternarsi delle
dominazioni ha creato un ulteriore punto fermo nella ricerca delle identità
individuali. Eppure, ieri come oggi, principi, conti, marchesi e nobili
continuano a vivere nei loro palazzi. Forse sono un po’ di meno, tuttavia
sempre pronti a cambiare padrone e a ricominciare ogni volta la loro avventura
di dignità. I poteri si sono succeduti, ma la nobiltà ha un suo posto. Abbiamo voluto, proprio per le cose dette, incontrare le nuove generazioni
che si affacciano al nuovo millennio, proprio nelle loro case, spesso sotto gli
antichi quadri di famiglia, a testimonianza che sotto i tetti delle case romane
si conservano ancora memorie e ricchezze nelle quali, anche se è calato l’oblio
del tempo, rivivono e traggono forza, gloria e tragedia, memorie lasciate
all’incuria del tempo, ma anche splendore e dignità altissima, soprattutto
nelle grandi tragedie. Le ragnatele agli angoli delle pareti, le corse al Monte
di Pietà per vendere oggetti preziosi. I lati oscuri della nobiltà bianca e nera, le fughe dei saloni tappezzati
di damasco, i lodevoli restauri di interni ed esterni di dimore familiari, la
genialità premiata di chi al nome ha unito il successo, tutto questo insomma
ancora oggi vive, palpita in una città che ha conosciuto glorie e tragedie. I giovani, come abbiamo detto, sono la parte migliore delle generazioni che
le hanno precedute. Ad essi guardiamo con fiduciosa attesa. Di loro, all’inizio
del millennio, vogliamo tramandare volti ed atteggiamenti. Anche loro sono un
ritratto che non può essere dimenticato. Ieri alla ribalta c’erano gli anziani,
oggi ci sono i padri, domani toccherà a loro, e, con loro, la storia della
città del XXII secolo. Ma chi sono? Sono quei volti senza pensieri e lieti che vediamo nelle foto.
Sono personaggi che ostentano allegria nella frustrazione di una vita vissuta
in condizioni diverse da quelle della loro infanzia. Sono ricchi, sono belli,
sono poveri. Chi sono? Il
libro lo racconta e mette a confronto l’immagine con la realtà, il sogno con la
speranza, il dolore e la gioia con le illusioni. Guardiamo insieme le pagine
che seguono. A chi ha avuto l’idea e a chi ha ritratto i protagonisti, la
possibilità di poter documentare il presente. Alla fantasia di ognuno, la
possibilità di librarsi nella dolcezza dei sogni per ritrovare, attraverso
memoria ed immagine, il mito di questa Città, la Città Eterna. Una Città nella
quale memoria e realtà si sublimano nel sogno irreale di poter vivere nel presente
il successo del passato generando occasione di eterno successo. A Roma, alla
Nobiltà Romana, ai Principi e Governanti, che da sempre si susseguono, gli
auguri per un nuovo millennio di successo. |