RIVISTA
1996
DALLE STRATEGIE ALLA RIFORMA Se le origini dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni sono avvolte nella
leggenda, ben definite sono invece le origini dell’esistenza giuridica dello
stesso Ordine, che già nel 1099 conta riconoscimenti e privilegi ricevuti dal
Regno Latino di Gerusalemme, cui segue la «Bolla Pontificia» di Pasquale II del
1120, che gli conferisce caratteristiche di autonomia nei confronti delle
Autorità religiose e laiche nel territorio della sua azione. Da queste fonti derivano successivamente i poteri sovrani che l’Ordine di
San Giovanni viene, via via, chiamato ad esercitare su Rodi e poi su Malta,
dando origine ad una vera e propria diplomazia melitense in servizio presso
tutti gli Stati cristiani; e ciò nella sua funzione di difesa della
cristianità, nel momento della lotta contro gli infedeli. L’Ordine
era, a quell’epoca, una potenza marinara ed esercitava un peso politico
determinante nello scacchiere del Mediterraneo. Occupata l’isola di Malta da
Napoleone nel 1798, per poi essere ceduta nel 1800 all’Inghilterra, l’Ordine,
dopo aver risieduto temporaneamente a Messina, a Catania e a Ferrara, si
stabilì a Roma, rivendicando, peraltro, la sovranità maltese e partecipando con
propri Delegati con rango diplomatico ai Congressi che si tennero agli inizi
dell’800. Da Amiéns, a Parigi, Aachen, Verona, fino a quello di Vienna. Taluni
rapporti diplomatici, in specie quello con l’Austria, allora la più importante
tra le potenze cattoliche, continuarono senza soluzione di continuità ad onta
della perdita delle isole maltesi e nel tempo si accrebbero fino a raggiungere
le attuali 72 Rappresentanze Diplomatiche. È evidente che, attualmente, le
immunità e privilegi diplomatici di cui l’Ordine gode nel mondo sono al
servizio dei fini umanitari perseguiti ovunque si richieda assistenza
ospedaliera anche in occasione di guerre o calamità naturali. La dottrina
internazionalista avvicina, infatti, la posizione dell’Ordine a quella della
Santa Sede, sul piano ovviamente degli astratti principi giuridici e non già
dell’effettivo peso politico-diplomatico. A
sinistra in alto, Sua Altezza Eminentissima, Fra’ Angelo de Mojana,
77° Principe e Gran Maestro, deceduto il 18 gennaio 1988, promotore del
Programma Furure Strategie dell’Ordine. Al
centro, Roma. Villa Magistrale. I Membri del Consiglio
Compito di Stato si recano in processione alla Sala del Consiglio per procedere
all’elezione del Principe e Gran Maestro, Fra’ Andrew Bertie, avvenuta l’8
aprile 1988. A
destra, S.A.Em.ma Fra’ Andrew Bertie insieme con il Gran
Cancelliere Amb. Conte Don Carlo Marullo di Condojanni, durante l’Udienza per
gli auguri del Corpo Diplomatico presso l’Ordine, il 14 gennaio 2000. Rome. Magistral Villa on the Aventine Hill. H.M.E.H. the Prince and Grand
Master, Frà Andrew Bertie, during the solemn audience for the Diplomatic Corps
to give their greeting. In
basso, Roma. Palazzo Magistrale. I
membri capitolari, provenienti da ogni parte del mondo, durante una delle
sedute del Capitolo Generale; vi hanno preso parte i Cavalieri di Giustizia e i
responsabili degli Organismi Nazionali dell'Ordine. Rome.
Magistral Palace. Capitular members from all
over the world during one of the sessions of the Chapter General; Knights of
Justice and heads of the Order's National bodies were present. In tale
lungo cammino non sfugga, e mi piace ribadirlo, che l’esercizio delle
prerogative sovrane è stato sempre legato all’azione ospedaliera e militare in
difesa della Fede e che tali fini rappresentano la costante delle fonti cui si
ispira l’ordinamento giuridico dell’Ordine, dal tempo della Regula del 1145
alle attuali Costituzioni. Gli aggiornamenti della Regula trovarono organica
collocazione nel Codice di Rohan, tuttora richiamato nella vigente Carta
Costituzionale del 1961. Nel 1987 la lungimiranza del Gran Maestro de Mojana fece sì che fosse
accolta l’idea manifestata da molti Presidenti di Associazioni Nazionali
dell’Ordine di organizzare per il dicembre 1988 un Seminario, che vide la luce
quando Egli non era più: tale Seminario ebbe luogo nei giorni 2, 3 e 4 dicembre
1988 in Roma nel Castello della Magliana, e fu inaugurato dal successore,
l’attuale Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie, cui si deve il costante
incoraggiamento a proseguire verso nuove forme di testimonianza non solo
religiose ma anche caritativo-assistenziali. Il tema fu dedicato alla ricerca delle Future Strategie dell’Ordine. Dal
Seminario di Roma seguirono, negli anni successivi, altri incontri che ne
portarono avanti i lavori nelle diverse direzioni sancite da quella ormai
storica occasione che aveva dato alla luce ben sei Commissioni di studio
chiamate ad occuparsi dei diversi campi dell’azione dell’Ordine: Spiritualità -
Attività Ospedaliere ed Assistenziali; Protezione Civile e Primo soccorso;
Aiuti Internazionali; Raccolta Internazionale Fondi; Comunicazioni; Emblemi e
Patronaggi. Quelle che, all’inizio, furono definite Future Strategie, a partire
dal Secondo Seminario, tenutosi a Malta nel 1993, divengono Strategie operative
che interpretano le istanze di rinnovamento dell’Ordine in vista del Terzo Millennio. L’Ordine porta avanti, tra l’altro, sul piano della Spiritualità il
progetto denominato «Forte Sant’Angelo», una buona occasione per tornare
nell’isola, per attendere alla preparazione religiosa e spirituale dei propri
membri sul piano dell’idea di formazione dei futuri quadri dirigenti
dell’Ordine, ivi inclusa la formazione e l’aggiornamento del Corpo Diplomatico,
fatto indilazionabile, se si vuole tener fede agli impegni assunti verso la
Comunità Internazionale, con l’apertura di molte nuove Ambasciate e
Rappresentanze presso Organizzazioni Sovranazionali. Ciò permetterà non
soltanto un corretto sviluppo delle relazioni bilaterali, ma la prospettiva di
concreto lavoro nell’ambito della cooperazione internazionale. Nel contempo, riprende sul piano istituzionale la liquidazione di numerosi
Enti Melitensi non più adeguati alla situazione contemporanea, quali l’Istituto
di Studi e Ricerche Ospedaliere, l’AIOM (Aiuti Internazionali), il Centro
Raccolta Medicinali, l’Accademia di Pediatria, il Magistrale Collegio dei
Consultori Araldici; del pari si verificano numerosi avvicendamenti presso le
Rappresentanze Diplomatiche; significativi prodromi, questi, di una volontà di
cambiamento. Inoltre, nell’ambito della raccolta internazionale dei fondi trova
spazio il principio della partecipazione di tutte le componenti dell’Ordine
alla sua vita (Riunioni dei Presidenti a Bonn nel 1993 e a Varsavia nel 1995). Sul piano delle comunicazioni si sviluppa una rete di informazione tra le
componenti dell’Ordine, che porta all’istituzione del Communication Board, con
carattere professionale, preparato ai contatti e alla collaborazione con i
mass-media, dalla stampa alla radio e televisione, dall’informatica
all’Internet. Nell’ambito degli studi sugli emblemi trova attuazione l’omologazione
dei segni distintivi e degli stemmi dell’Ordine per tutti i suoi organismi, in
particolare quelli operativi. Il Capitolo Generale del 1994 ha concluso gli sforzi del Programma
Strategie, recependo le decisioni del Secondo Seminario dell’Ordine ed
insediando una Commissione per la Riforma della Carta Costituzionale e del
Codice. Tale Commissione ha esaminato tutti gli articoli legati agli aspetti
organizzativi dell’Ordine, mentre ha lasciato alla decisione del Capitolo
Generale del 1994, che ha insediato a tal fine una seconda Commissione
paritetica che sta ancora lavorando ai testi, la revisione degli articoli
concernenti gli aspetti puramente religiosi. Quella che sembrava semplice
utopia nel 1988 è diventata concreto progetto di riforma istituzionale,
maturata con il concorso di tutte le componenti dell’Ordine che via via hanno
preso parte non solo ai lavori degli Incontri e dei Seminari, ma anche a quelli
delle Commissioni e Sottocommissioni che hanno lavorato nel silenzio producendo
concreti progetti, alcuni dei quali in via anticipata già realizzati. Non
sfugga all’attenzione la grande funzione degli Incontri Latino-Americani e dei
Seminari, come strumento preparatorio a quell’avvenimento che certamente ha
rappresentato il traguardo più importante verso il Terzo Millennio, e cioè
l’ammissione dell’Ordine come Osservatore Permanente all’Assemblea delle
Nazioni Unite. Questo traguardo non è stato soltanto il punto d’arrivo conseguente
all’azione umanitaria dell’Ordine nel mondo, ma soprattutto un riconoscimento
politico, necessario punto di partenza per le future azioni che, proprio nei
contatti del Palazzo di Vetro, potranno avere accelerazioni nelle procedure e
cassa di risonanza per quelle istanze sul piano umanitario che l’Ordine porta
avanti da ben nove secoli e che, oggi più che mai, lo impegnano nella tutela
dei diritti dell’individuo. Attraverso l’O.N.U., sarà più incisiva e più rapida l’azione degli organi
dell’Ordine impegnati sul terreno degli aiuti umanitari, dove in particolare
l’ECOM, Corpo Internazionale d’Emergenza nato dalle Strategie, si avvia a
divenire uno strumento operativo di grande incisività che può essere messo a
disposizione anche dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, per quei settori
dove ha competenza specifica. Chi scrive ha avuto l’onore non solo di organizzare il Primo Seminario,
voluto dai Responsabili degli Organismi Nazionali e Internazionali dell’Ordine,
ma anche quello di partecipare ai Capitoli Generali del 1989 e del 1994, di
firmare l’Accordo per la concessione di Forte Sant’Angelo, di avviare a Miami,
in Florida, gli Uffici del Centro di Coordinamento degli aiuti per l’America,
di presiedere la Prima Commissione per la Riforma della Carta Costituzionale e
del Codice, concludendo il lavoro delle Strategie con il Secondo Seminario di
Malta e con le relazioni presentate al Capitolo Generale del 1994. Il tutto in linea con gli Incontri Latino-Americani, che non poca
importanza hanno avuto per la creazione di un clima favorevole sul piano della
Diplomazia Internazionale del Continente Americano, clima nel contesto del
quale è maturato il riconoscimento alle Nazioni Unite. Con umiltà, quindi, ma con la conoscenza dei fatti che consegue ai compiti
istituzionali fin qui da me svolti, ritengo doveroso, alla vigilia del Capitolo
Generale Straordinario dell’aprile 1997, richiamare l’attenzione di tutti i
Confratelli sul fatto che dovranno essere affrontati delicati problemi politici
ed istituzionali, dalla cui soluzione dipenderà, in larga misura, la stessa
possibilità per l’Ordine di vivere ed operare in armonia con le novità che si
annunciano all’alba del cambio epocale del millennio e che sicuramente
produrranno mutamenti radicali. L’Ordine in questa nuova realtà, non potrà,
dunque, non adeguare a sua volta le proprie strutture di governo. Le riforme dei documenti costituzionali degli Stati e
degli Enti sono sempre il laborioso risultato di un delicato compromesso tra
sostanziali esigenze di diverse componenti. Il principio di riforma della Carta
Costituzionale e del Codice interpreta, anche in questo, da una parte
l’esigenza di adeguarsi alle norme del nuovo Codice di Diritto Canonico e
dall’altra, come appena osservato, di far fronte alle rinnovate esigenze del
mondo contemporaneo, sia sul piano dei valori, sia su quello
dell’organizzazione; e ciò in perfetta intesa con la Santa Sede cui
istituzionalmente spetta il compito di vigilare sulle Regole degli Ordini
Religiosi. Su questi
principi si è finora basato lo sforzo effettuato dalle due Commissioni che
hanno lavorato ai nuovi testi Costituzionali, integrati nella proposta finale
che sarà presentata, come detto, al Capitolo Generale Straordinario del 1997.
Tali testi rappresentano il supporto di discussione per il compromesso politico
che dovrà essere raggiunto in sede di Capitolo stesso tra le due importanti
componenti dell’Ordine: quella religiosa e quella laica. L’augurio è che al
Capitolo Generale Straordinario si arrivi con un largo consenso che permetta di
dare forza ai contenuti della Riforma, consenso che va ricercato al di là di
ogni limite per evitare che si creino occasioni di frattura e di irrigidimento
capaci di condizionare poi l’effettiva applicazione delle nuove norme. Resta
certamente libera la facoltà di ogni capitolare di proporre emendamenti o di suggerire
inserimenti nell’Ordine del Giorno di argomenti inerenti ai documenti
costituzionali dell’Ordine. Sarà la
forza del libero convincimento individuale a determinare il documento finale,
ispirato certamente alla tradizione, ma sostenuto dall’evoluzione dei tempi,
che impone nuove idee, sia sul piano del carattere umanitario dell’Ordine, che
su quello nobiliare e caritativo-assistenziale, senza però stravolgere i
carismi e senza cedere ad avventure pericolose che, se da una parte possono
trovare il consenso interno della base, dall’altra possono far scadere molto
l’interesse del mondo intero verso l’Ordine; Ordine storicamente religioso,
laico, nobiliare, ospedaliero, militare. Le modifiche
alla Carta Costituzionale e al Codice costituiranno un evento importante verso
il Terzo Millennio, che va visto come maggiore partecipazione dei suoi membri
alla vita religiosa dell’Ordine, la cui struttura necessita di numerosi
supporti sul piano mondiale, supporti che afferiscono anche alla sfera
politico-diplomatica con particolare riguardo al suo carattere di Stato
Sovrano. Vogliano la
Santa Vergine di Fileremo e San Giovanni Battista ispirare il Capitolo tutto
nel proseguimento dei lavori verso il rinnovamento istituzionale, premessa
necessaria per gli adeguamenti organizzativi indispensabili nella vita
dell’Ordine per gli anni che verranno e per le realtà umane su cui Esso dovrà
operare, sotto l’illuminata guida ed esemplare testimonianza di S.A. Em.ma il
Principe e Gran Maestro. Valletta.
Malta S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro, Fra' Andrew
Bertie, insieme con l'Amb. Conte Don Carlo Marullo di Condojanni, Ricevitore
del Comun Tesoro, il Barone Albrecht von Boeselager, Ospedaliere, e l'Amb.
Barone Felice Catalano di Melilli, Gran Cancelliere, al Forte Sant'Angelo a
Valletta in occasione della cerimonia religiosa svoltasi prima del Seminario. A destra, Il secondo seminario del programma Strategie dell'
Ordine tenutosi nel 1993. Valletta, Malta. H.M.E.H Prince and Gran
Master, Fra' Andrew Bertie, with (from right) Amb. Count Don Carlo Marullo di
Condojanni, Receiver of the Common Treasure, Baron Albrecht von Boeselager,
Hospitaller, and Amb. Baron Felice Catalano di Melilli, Grand Chancellor, at
Sant'Angelo Fort in Valletta on the occasion of the religious ceremony
celebrated before the Seminar. Valletta, Malta. Second seminar on the
Order's strategy programme held in 1993.
Roma.
Castello della Magliana. L’apertura dei lavori del
Seminario Future Strategie tenutosi dal 2 al 4 ottobre 1988. Roma.
Palazzo Magistrale. Il raccoglitore ed i fascicoli della Carta
Costituzionale e del Codice, sui quali sono stati effettuati gli emendamenti
proposti per la Riforma, ed esaminati e redatti dalla Commissione presieduta
dal Ricevitore del Comun Tesoro, Conte Don Carlo Marullo di Condojanni. Rome. Magistral Palace. The cover and folders of the Constitutional Charter and Code, on which the amendments proposed for their reform have been made, examined and drafted by the commission presided over by the Receiver of the Common Treasure, Count Carlo Marullo di Condojanni. |