RIVISTA 1997
MESSAGGIO DEL GRAN CANCELLIEREIn occasione
della sua Elezione Roma, Palazzo
Magistrale - 18 Aprile 1997 Cari Confratelli, chiamato all'unanimità dalla fiducia di Sua Altezza Eminentissima il
Principe e Gran Maestro, Fra' Andrew Bertie, e del Sovrano Consiglio
dell'Ordine all'alta carica di Gran Cancelliere del nostro Ordine, ho caro
rivolgere dalle pagine di questa Rivista Internazionale il mio caloroso saluto
augurale a tutti i Confratelli che, con l'impegno di vita, tengono fede alla
promessa che fecero all'atto in cui entrarono a far parte della Milizia
Gerosolimitana. Innanzitutto desidero rivolgere il mio più sincero pensiero al mio
predecessore, l'Amb. Barone Felice Catalano di Melilli, maestro e lungimirante
diplomatico cui si é dovuto il moltiplicarsi dei riconoscimenti diplomatici che
tra gli anni '80 e gli anni '90 hanno portato la presenza dell'Ordine in quasi
70 Paesi. Lo scacchiere mondiale é profondamente mutato negli ultimi anni, così
come sono mutate le realtà nelle quali il Sovrano Ordine é chiamato a svolgere
la sua missione. Il crollo del muro di Berlino da una parte e il dilagare degli
integralismi dall'altra segnano un periodo di crisi di valori tendente al caos
che solo nella spiritualità e negli uomini di buona volontà può trovare la
speranza per superare le barriere delle difficoltà quotidiane, nella coscienza
della dignità di essere uomini al servizio di altri uomini. In questo scenario
e nel contesto dell'azione mondiale della Santa Sede il Sovrano Ordine vuole
presentarsi al Terzo Millennio in un'ottica rinnovata di fedeltà ai principi
della Chiesa, solennemente sanciti dalle decisioni del Concilio Vaticano II,
garantendo un fecondo adeguamento alle necessità della vita di ogni giorno le cui
regole sono profondamente mutate e i cui comportamenti individuali necessitano
non solo di nuovi slanci, ma anche di nuove regole capaci di illuminare le
coscienze nel rispetto della dignità umana. Assumendo oggi la carica di Gran Cancelliere per i due anni del periodo
restante della Legislatura, faccio mio l'impegno di portare a compimento le
procedure in corso per le modifiche costituzionali alla Carta e al Codice
dell'Ordine. Un impegno di continuità con l'azione iniziata nel lontano 1988
con il Seminario del programma Future Strategie che si concluderà proprio in
questi giorni con il Capitolo Generale Straordinario nel quale certamente si
ribadirà la fedeltà ai carismi dell'Ordine in un'evoluzione ponderata verso le
necessarie aperture alle aspirazioni dei Membri di tutto il mondo: nel rispetto
del carattere religioso, nobiliare e laico dell'Ordine di San Giovanni. A tale
personale impegno, che ha come obiettivo una nuova configurazione dei rapporti
con la Santa Sede sia sul piano costituzionale sia su quello dei rapporti di
Diritto Internazionale, desidero aggiungere la consapevolezza della necessità
di un'azione all'interno dell'Ordine per l'ammodernamento della sua struttura,
anche alla luce delle modifiche costituzionali. Alla loro realizzazione seguirà anche una nuova visione della diplomazia melitense, sia sul piano bilaterale sia su quello multilaterale, senza tralasciare i problemi di immagine che, nel Segretariato per le Comunicazioni, dovranno trovare un adeguato interprete, attento alle moderne tecnologie e impegnato nelle necessarie azioni per creare dei fari di comunicazione nei territori dove meno è diffusa la conoscenza dell'Ordine. Un'azione in tal senso sarà condotta a Rodi con l'inaugurazione di un Museo nel Palazzo dei Gran Maestri. Un nuovo ospedale sorgerà nello scacchiere dell'Oceano indiano. Una serie di pubblicazioni dovranno annunciare l'approssimarsi dei "Nove Secoli di Vita" dell'Ordine, che speriamo di poter celebrare nel 1999 con il ritorno dei Cavalieri nell'isola di Malta, sul territorio di Sant'Angelo. Infine, tra i traguardi del biennio che ci é davanti, lo sviluppo delle
nostre relazioni diplomatiche con la Santa Sede, sul piano della cooperazione,
e con il Governo italiano per raggiungere mete ulteriori. Tra queste, per quanto
riguarda il Vaticano, gli accordi per la lotta alle sette religiose dilaganti
in Sud America e in Africa e, per quanto riguarda l'Italia, l'accordo sanitario
che permetterebbe di incrementare gli investimenti dell'Associazione dei
Cavalieri Italiani dell'Ordine sul territorio. Da ultimo, ma non ultimo, desidero indirizzare il mio pensiero devoto a
S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro, il quale, sacrificandosi in faticosi
viaggi nei lontani paesi più poveri e impegnandosi in visite di Stato in aree
provate dalla guerra e dalle carestie, costituisce esempio per la quotidiana
azione dei Membri dell'Ordine, esempio al quale intendo uniformarmi nella
conduzione del mio mandato. Con queste linee programmatiche da attuarsi nel prossimo biennio, desidero
rivolgermi a voi Confratelli tutti, sulla cui collaborazione conto fin da oggi,
per far fronte, con la protezione della Santa Vergine di Fileremo e del Santo
Patrono Giovanni Battista, alla superiore esigenza di sempre apertamente
testimoniare con la parola e con le opere la fecondità del nostro credo
religioso congiuntamente alla vitalità della nostra tradizione cavalleresca,
sempre impegnata al servizio dei poveri e degli infermi. Roma. Palazzo Magistrale. S.A.Em.ma
il Principe e Gran Maestro insieme con le Alte Cariche e i Membri del Sovrano
Consiglio, eletti dal Capitolo Generale del 1999 durante la Cerimonia del
Giuramento. Rome.
Magistral Palace. H.M.E.H.
the Prince and Grand Master with the High Charges and the Members of the
Sovereign Councils who were elected at the Chapter General of 1999, during the
Ceremony of the Oath. Roma.
Palazzo Magistrale. S.E. il Gran Cancelliere del Sovrano Ordine, l’Amb.
Conte Don Carlo Marullo di Condojanni,
nel suo studio al Gran Magistero. Rome. Magistral Palace. H.E. the Grand Chancellor of the Sovereign Order, Amb. Count Don Carlo Marullo di Condojanni, in his office
at the Grand Magistry. |