RIVISTA
1998
”UNA SVOLTA EPOCALE”Il Sovrano
Ordine verso il Terzo Millennio Incontro
Internazionale dei Delegati per le Comunicazioni Roma, Palazzo
Rodi - 22 maggio Eccellenze, amici venuti qui da tutto il mondo, è un onore
per me portarvi il saluto di Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran
Maestro, che segue sempre con grande attenzione le vicende delle comunicazioni
dell’Ordine. L’incontro che oggi si tiene ha come tema i 900 anni di vita
dell’Istituzione Melitense. Potremmo dire un giubileo dell’Ordine, che segna
nello stesso tempo punto di arrivo e punto di partenza verso il nuovo
millennio. L’occasione offertami da quest’incontro è certamente utile anche per
un’informazione su quello che è stato il cammino in questi ultimi anni. L’Ordine ha vissuto a Roma il lungo periodo del suo esilio, e proprio a
Roma, ha avuto in questi anni la sua sede nel palazzo di via Condotti. Sapete
tutti come certi momenti non siano stati facili, sapete come, all’epoca delle
vicende in cui i rapporti con la Santa Sede erano diventati piuttosto delicati,
sia stato difficile, per il Gran Maestro prima e per il Luogotenente dopo,
andare avanti in un momento in cui per l’Ordine c’erano anche delle difficoltà
economiche. Questo periodo è ormai alle nostre spalle, e il Magistero del Gran
Maestro de Mojana ha portato grandi frutti. Nel 1960 l’Ordine aveva in tutto
una ventina di rapporti diplomatici a livello di ambasciata e quattro o cinque
legazioni. Oggi ho l’onore e la soddisfazione di dirvi che siamo arrivati
all’ottantunesimo Paese con il quale intratteniamo rapporti diplomatici. E tra
questi Paesi, grandi Paesi come l’Austria, l’Italia, la Spagna, il Portogallo
ed altri. Questa crescita, incoraggiata prima dal Gran Maestro de Mojana, è proseguita
anche durante il Magistero di Fra’ Andrew Bertie, e non c’è dubbio che il
passaggio da quella che era la realtà dell’Ordine negli anni ‘60 a quelle che
sono state le sue esigenze negli anni ‘80 e ‘90, è un momento importante in cui
si sono fatti molti sforzi per cercare di adattare le strutture non soltanto
alle nuove esigenze dettate dai tempi, ma anche al Concilio Vaticano II, che
nel frattempo si era tenuto. Devo rendere merito alle componenti dell’Ordine che hanno partecipato a
questa evoluzione esterna ed interna e tra queste in particolare ai Gran
Priorati e alle Associazioni Nazionali. Sul piano internazionale, vorrei
ricordare quanto significativo sia stato il seminario del 1988, dove fu
avvertita l’esigenza di rinnovare i quadri dirigenti dell’Ordine, creando una
serie di gruppi di lavoro che mettessero a fuoco le diverse necessità. Non vi
tedio con i particolari perché questa è storia da voi vissuta. Debbo però dire
che il cammino iniziato allora, voluto dal Gran Maestro de Mojana e proseguito
dal Gran Maestro Bertie, nel frattempo ha prodotto dei risultati straordinari.
I Gran Priorati e le Associazioni Nazionali hanno potuto portare la loro voce
fino nei più remoti angoli del Magistero: ed è nato proprio dalla volontà dei
Gran Priori e Presidenti delle Associazioni Nazionali quel movimento di
rinnovamento dei documenti costituzionali che si è concluso felicemente nel
gennaio di quest’anno.
Roma.
Villa Magistrale. Messa solenne celebrata dal Cardinalis Patronus
dell’Ordine, Sua Eminenza Pio Laghi, per la festa di San Giovanni Battista,
alla presenza di Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro, il
Sovrano Consiglio e membri del Corpo Diplomatico accreditati presso l’Ordine,
che subito dopo la cerimonia religiosa hanno fatto i tradizionali auguri a
S.A.Em.a Fra’ Andrew Bertie ed a S.E. il Gran Cancelliere, Amb. Conte Don Carlo
Marullo di Condojanni. Rome.
Magistral Villa. The solemn Holy Mass celebrated by the Order’s Patron Cardinal, His
Eminence Pio Laghi, for the feast of Saint John the Baptist, in the presence of
H.M.E.H. the Prince and Grand Master, the Sovereign Council and members of the
Diplomatic Corps accredited to the Order, who shortly after the religious
ceremonies presented their traditional greetings to H.M.E.H. Fra’ Andrew
Bertie, and to H.E. the Grand Chancellor, Amb. Count Don
Carlo Marullo di Condojanni. Roma. Villa Magistrale
all’Aventitno. Il Capitolo Generale presieduto da Sua Altezza Eminentissima il
Principe e Gran Maestro, assistito da S.E, il Gran Cancelliere, Amb. Conte Don
Carlo Marullo di Condojanni (sin.) e S.E. il Gran Commendatore, Ven. Balì Fra’
Ludwig Hoffmann von Rumersterin. Alla sinistra del Gran Cancelliere, il Prelato
dell’Ordine, Mons. Donato de Bonis. Questo Capitolo Generale è il primo
Capitolo Ordinario tenutosi dopo la Riforma della Carta Costituzionale e del
Codice e l’ultimo di questo millennio.
Rome. Magistral Villa on the Aventine Hill. The Chapter General presided over by H.M.E.H. the Prince and Grand Master, assisted by H.E. the Grand Chancellor, Amb. Count Don Carlo Marullo di Condojanni, (left) and H.E. the Grand Commander, Ven. Balìff Fra’ Ludwig Hoffmann von Rumerstein. On the left of the Grand Chancellor, the Order’s Prelate, Msgr. Donato de Bonis. This Chapter General is the first Ordinary Chapter to be held after the Reform of the Constitutional Charter and Code and the last of this millennium. Sapete benissimo come nel frattempo vi siano state opinioni diverse, come
vi siano stati ostacoli a questo cammino di evoluzione dell’Ordine, ma in tutte
le Comunità ci sono le maggioranze e ci sono le minoranze. In un franco
dibattito si è arrivati alla conclusione, oggi accettata da tutti, e questa
conclusione è stato il risultato del Capitolo Generale Straordinario del 28 -
30 aprile 1997 in cui si è approvata la Carta Costituzionale e il Codice che
oggi ci regolano. La cosa straordinaria di questo evento è che la Cancelleria è
riuscita ad ottenere dal Vaticano l’approvazione di tutti e due i documenti
costituzionali in soli nove giorni. Questo che cosa significa? Che i rapporti con la Santa Sede in questi ultimi anni si sono non solo
intensificati, ma si sono improntati a una tale reciproca fiducia da produrre
questo brillante risultato, con cui definitivamente si cancellano i
condizionamenti legati alle tensioni del 1951. Dal punto di vista politico desidero informarvi nei dettagli su che cosa
significano la nuova Carta Costituzionale e il nuovo Codice per l’Ordine, per
gli attuali dirigenti, per voi, per tutti quanti i Cavalieri. La svolta data
dalla nuova Carta Costituzionale all’Ordine si può senz’altro definire epocale.
Infatti, con questa Carta Costituzionale cadono tutte le barriere che erano
state frapposte alla sovranità dell’Ordine da parte della sentenza cardinalizia
che, all’epoca dei contrasti con la Santa Sede, aveva determinato una stretta
dipendenza dell’Ordine dagli organi del Vaticano. L’elezione del Gran Maestro
doveva essere confermata dal Pontefice, i membri laici del governo dovevano
essere dispensati, la Congregazione aveva una serie di competenze molto strette
sui fatti dell’Ordine, anche su quelli politici e giurisdizionali. La nuova Carta Costituzionale ha rivisto tutto questo: il richiamo alla
sentenza cardinalizia come fonte regolatrice dei rapporti tra Ordine e Santa
Sede è stato abolito, mentre, per converso, si è apertamente affermato che la
rappresentanza diplomatica dell’Ordine presso la stessa Santa Sede è
disciplinata dal diritto internazionale; l’elezione del Gran Maestro è
semplicemente "comunicata"; le dispense per i membri laici le dà il
Gran Maestro e non vi sono condizionamenti da parte della Santa Sede a quella
che è la vita politica e giurisdizionale dell’Ordine (è stata anche soppressa
la norma del ricorso alla Cassazione dello Stato della Città del Vaticano),
rimanendo la dipendenza soltanto per i membri religiosi e la vita spirituale. Roma.
Palazzo Magistrale. S.E. il Balì Gran Croce d’Obbedienza Amb. Conte
Carlo Marullo di Condojanni, Principe di Casalnuovo, Gran Cancelliere
dell’Ordine. Rome.
Magistral Palace. H.E. Bailiff Grand Cross of
Obedience, Amb. Count Carlo Marullo di Condojanni, Prince of Casalnuovo, Grand
Chancellor of the Order. Ecco perché è una svolta epocale. I Paesi che finora non ci riconoscono,
certamente non potranno argomentare contro la nostra posizione, dicendo che
siamo dipendenti dalla Santa Sede, come per molti anni abbiamo sentito
ripetere. Ed è questo il vero significato della Carta Costituzionale, curato
dalle commissioni che ne hanno gestito la formazione. Naturalmente al mondo
esterno ha interessato di più sapere se i Cavalieri Magistrali potevano o no
entrare "in Obbedienza", se alle Dame spettava o no l’Obbedienza e il
loro ruolo. Questi però, sono i momenti minori del significato della Carta. La
Carta ha ridisegnato il rapporto con la Santa Sede e questo è fondamentale. Come si è arrivati a tutto questo? Con un cammino certamente lungo nel
quale i negoziati sono stati intensi e i rapporti continui. Questo cammino è
passato attraverso i seminari, gli incontri latino-americani, i raduni che dal
punto di vista politico hanno segnato le tappe dell’evoluzione della necessità
della riforma e quindi anche delle riunioni per l’approvazione della riforma
stessa. Roma. Casa di Rodi. S.E.
il Gran Cancelliere, Amb. Conte Don Carlo Marullo di Condojanni, durante una
cerimonia religiosa nella Cappella Palatina. Rome,
Rhodes House. H.E. the Grand Chancellor, Amb. Count Don
Carlo Marullo di Condojanni, during a religious ceremony in the Palatine
Chapel. In tutto questo cammino, dal punto di vista politico internazionale,
l’Ordine ha ottenuto ulteriori riconoscimenti, non ultimo quello della sua
ammissione, nel 1994, nella qualità di Osservatore Permanente, alle Nazioni Unite
e questo ha significato molto, sul piano politico, perché i contatti delle
Ambasciate sono in genere piuttosto lenti, sia nella sfera delle relazioni
bilaterali, sia in quella delle relazioni multilaterali. Il seggio che abbiamo ottenuto alle Nazioni Unite ci permette, invece, di
avere in tempo reale un contatto diretto e immediato con 190 Paesi accreditati
e questo contatto è rapido. Se c’è un problema, se c’è una necessità,
attraverso la nostra rappresentanza alle Nazioni Unite, in 24 ore riusciamo ad
avere una risposta dagli Stati, perché gli ambasciatori e i rappresentanti
diplomatici alle Nazioni Unite hanno canali preferenziali sul piano delle
diplomazie. E’ lì che si svolge il discorso internazionale mondiale, è lì che
le risposte si devono dare subito. E questo ha facilitato quei riconoscimenti
da parte di altri Paesi, molti ancora in corso, arrivati adesso, appunto, ad
ottantuno. Naturalmente dovremo ancora crescere. Dobbiamo arrivare alla metà più uno
dei membri delle Nazioni Unite: questo è il mio impegno politico come
Cancelliere. Perché soltanto così noi potremo porre la questione, all’interno
delle Nazioni Unite, per passare di livello ed entrare a far parte della
categoria degli "Stati osservatori" come la Santa Sede e la Svizzera
e ciò anche a prescindere dall’esistenza di un territorio sovrano. Infatti, la
sovranità dell’Ordine non può basarsi su un lembo di terra o su pochi
chilometri quadrati di territorio che nel mondo si possono sempre trovare. La sovranità dell’Ordine è nel numero dei riconoscimenti diplomatici, nel
consenso che la Comunità internazionale dà alla sua missione, al di là del
territorio, al di là del popolo, al di là della tesi oggi superata, in base
alla quale perché ci sia un Ente Sovrano deve esserci sia un governo, sia un
popolo, sia un territorio. Guai se fosse il contrario, guai se l’Ordine
ritenesse di cedere alla vanità di occupare o di tenere in sovranità un lembo
di territorio ceduto da uno Stato. Sarebbe un grave rischio. Perché non sarebbe
mai una sovranità effettiva, ma una sovranità dipendente da un governo locale,
affidata agli umori della classe dirigente, che può cambiare nel tempo. Con il
rischio ulteriore che, in caso di crisi nei rapporti tra lo Stato da cui si è
ottenuto il territorio e l’Ordine, si possa anche arrivare a veder di nuovo
l’Ordine senza territorio, come ai tempi di Napoleone. E vengo a Forte Sant’Angelo, un tema connesso a questo discorso. Sapete
tutti quanta simpatia ci sia nei confronti della Repubblica di Malta. Questa
simpatia è testimoniata da mille circostanze. Per Forte Sant’Angelo l’Ordine si
è fatto carico del suo restauro con lo scopo di renderlo vivibile. L’accordo
sarà un passo avanti, ma sarà un passo avanti sul piano delle relazioni
bilaterali, perché favorirà lo sviluppo di una cooperazione certamente utile
per l’Ordine e per il governo di Malta. Senza, però, e lo sottolineo per non
creare equivoci, che l'Ordine abbia mai pensato di lasciare Roma e l’Italia,
rinunziando così ad una sua base di riconoscimenti internazionali per inseguire
una sovranità legata ad un minuscolo territorio di una piccola isola nel
Mediterraneo. Lo dico perché ho sentito molte voci su questo argomento e vorrei
invece tranquillizzare, attraverso voi, i vostri rispettivi Gran Priori e
Presidenti che il Magistero non intende correre nessuna avventura di questo
tipo. Mentre desidera soltanto percorrere la più tranquilla via dello sviluppo
dei rapporti bilaterali tra l’Ordine e il governo di Malta. Come e quando, lo
vedremo quando sarà il momento. Prima di concludere questo discorso generale vorrei porre l’accento su due
argomenti più modesti: il primo è il rafforzamento della struttura
internazionale dell’Ordine. L’Ordine, attraverso varie fasi, è riuscito a
creare una internazionalità nuova al suo interno. Ne dobbiamo ringraziare il
nostro Ospedaliere, che per primo si è fatto carico della riunione
internazionale degli Ospedalieri di tutto il mondo. Ma ci sono anche la
creazione del Centro di Coordinamento a Miami e la creazione della nostra
Rappresentanza diplomatica presso le Nazioni Unite a New York. Presso questa
Rappresentanza ci potrà essere un centro di documentazione che, fra l’altro, ci
sarà utilissimo per contrastare i Falsi Ordini. Recentemente la Santa Sede, su questo argomento, ci ha dato un segno di
grande amicizia pubblicando un nostro comunicato in cui si precisava
l’esclusiva legittimità dell’Ordine di Malta. Il Segretariato per le
Comunicazioni ne ha data la massima diffusione. Ne abbiamo anche data
comunicazione ai nostri Ambasciatori presso i vari Paesi e alla nostra
Rappresentanza presso le Nazioni Unite, a quest’ultima per la trasmissione a
tutti i membri dell’Assemblea generale. Prego i Delegati per le Comunicazioni
di valersi di questo comunicato tutte le volte che sarà necessario. Aggiungo
che questo comunicato è stato redatto nel rispetto dei quattro Ordini che non
sono falsi, e cioè l’Ordine Johanniter, il Most Venerable Order of Saint John,
lo Johanniterorden i Sverige, lo Johanniterorden in Nederland citati nella nota
alle Nazioni Unite. Il secondo argomento, prima di passare al problema del Giubileo, all’ordine
del giorno della seduta odierna, è che l’Ordine sta attivando al suo interno un
meccanismo di adeguamento delle sue strutture. Avrete presto così comunicazione
di una riorganizzazione dei servizi che riguarderà tutto l’Ordine. Nella
Cancelleria si passerà da due Segreterie generali a una sola con due
articolazioni tecniche; passando a una posizione intermedia tra il Dignitario e
la segreteria con una direzione generale. Si dovrebbe passare anche, lentamente
questa volta, ad una nuova struttura dei servizi ospedalieri e sanitari. Stiamo
lavorando per questo. Ma non sono cose che si possono fare in brevissimo tempo,
però c’è la ferma volontà politica di attuare questo programma. E veniamo all’ordine del giorno della riunione di oggi: il famoso Giubileo
dell’Ordine. Famoso perché se ne parla da tanto tempo, ma siamo arrivati al
momento cruciale della preparazione. Cosa si desidera dai Delegati per le
Comunicazioni? La diffusione della notizia nel mondo e l’incoraggiamento alle
partecipazioni del maggior numero possibile di Cavalieri. Il Giubileo avrà
inizio a Malta nel dicembre di quest’anno con un solenne raduno, e in questa
occasione ci sarà anche la riunione dei Presidenti delle Associazioni nazionali
e degli Ambasciatori. Forse è la prima riunione mondiale degli Ambasciatori,
perché non mi pare che se ne siano state fatte altre finora. Ci saranno poi due
giornate di lavori e in queste giornate ci sarà la possibilità di un confronto
fra opinioni diverse. Mi auguro che il dibattito sia aperto, perché si possa
avere la misura della volontà, da una parte, ma anche la capacità, dall’altra,
dei membri dell’Ordine di interessarsi e partecipare alla soluzione dei
problemi che non sono solo del Magistero ma di tutti gli enti dell’Ordine e
addirittura delle singole Delegazioni. Il secondo evento del Giubileo avrà luogo in aprile, in una Roma che farà
festa all’Ordine in via Condotti, perché l’Associazione di via Condotti ci
dedicherà un intero mese di celebrazioni. Poi ci saranno in giugno il Capitolo
Generale, la Solenne Udienza Papale, una manifestazione all’Aventino il 25 con
una mostra di pittura, quindi in ottobre il pellegrinaggio a Rodi. Speravamo di
farne anche uno nei Luoghi Santi ma questo, al momento, è ancora incerto. La
conclusione comunque avverrà solennemente alla fine del 1999. Vorrei però che sul piano dei Gran Priorati e delle Associazioni, accanto
ai Delegati per le Comunicazioni oggi qui così numerosi, si trovasse un legame
diretto con un professionista della stampa locale che possa, in un modo o
nell’altro canalizzare in forma diretta le comunicazioni che vengono dal centro
e viceversa. Perché dico questo? Perché il Magistero ha provato come funziona
il gruppo delle comunicazioni e come funzionano le rappresentanze che il
Segretariato ha attraverso i Delegati. Il risultato non è lusinghiero, perché
le comunicazioni trasmesse non hanno quasi mai un’eco sulla stampa dei vari
Paesi. Noi abbiamo lanciato una grande notizia nel ‘94, quella dell’ingresso
dell’Ordine alle Nazioni Unite. Abbiamo raccolto solo cinque o sei piccole
notizie sulla stampa dei Paesi dove ci sono i Delegati delle comunicazioni. Abbiamo ripetuto questo esperimento con la flash letter con lo stesso risultato.
E’ vero che le flash letters sono diffuse tra i Cavalieri ma non è questo il
loro unico scopo: lo scopo è anche che ogni singola associazione partecipi la
propria vita, e quindi anche la vita del Magistero, alla comunità in cui opera.
Quindi questo contatto con la stampa locale, io credo, che sia necessario e
indilazionabile. Insisto con il Segretario per le Comunicazioni e con il Presidente del
Consiglio per le Comunicazioni, perché si trovi un legame diretto con i
principali quotidiani del mondo, altrimenti il discorso lo facciamo e lo
ascoltiamo tra di noi, ma sul piano dell’immagine dell’Ordine non otteniamo
nessun risultato. Se noi non abbiamo un’immagine esterna in tutti i Paesi, non avremo mai uno
strumento efficace per lottare contro i Falsi Ordini. E’ di limitata utilità
che i Gran Priori, i Presidenti, i singoli Cavalieri inviino a Roma denunce e
segnalazioni sui Falsi Ordini, se poi all’interno di una Associazione non si è
in grado di far pubblicare dai giornali un comunicato come quello che è uscito
sull’Osservatore Romano di qualche giorno fa, in cui si chiarisce, non tanto
quello che gli altri Ordini non sono, ma quello che l’Ordine è. Sarà molto
difficile per i Falsi Ordini andare avanti se sistematicamente, ogni mese, ogni
due mesi, sui giornali che possono essere raggiunti dalle Associazioni e dei
Gran Priorati usciranno le notizie delle vere investiture dei Cavalieri e
dell’attività dell’Ordine nel mondo. Se questo si farà il Consiglio per le Comunicazioni sarà soddisfatto, se
questo non si farà, non sarà la denuncia che, ogni tanto, si può fare di un
Falso Ordine che ha rilasciato un passaporto, a risolvere il problema. L’opinione pubblica deve essere informata. Questo è anche lo scopo del Consiglio per le Comunicazioni, del Segretariato,
dei singoli Delegati. Io invito così i delegati a suggerirci nominativi di giornalisti importanti
e accreditati nei diversi Paesi, perché si possano contattare, perché si possa
costituire un rapporto, creandoli anche eventualmente Cavalieri Magistrali,
perché in fondo c’è una parte del giornalismo internazionale che è sana, che è
anche cattolica, e che potrebbe essere estremamente utile per noi, così come
noi potremmo essere utili a loro sul piano della formazione spirituale. Su questo argomento, in ogni caso il Gran Magistero, in occasione
dell’apertura dell’Anno Giubilare dell’Ordine a Malta, farà un proprio
esperimento sulla capacità effettiva di coinvolgere sulla notizia dei novecento
anni di vita dell’Ordine tutta la stampa internazionale. E vedremo! Spero che questo Anno Giubilare sarà un’occasione per la santificazione dei
Membri dell’Ordine e un’occasione per incontrarci, augurandomi che a questi
pellegrinaggi i Gran Priorati e le Associazioni non arrivino impreparati.
Vorrei, infatti, che non si partecipasse ai nostri incontri come un dovere
imposto dalla carica che si riveste, oppure dal piacere di visitare un Paese o
di stare con persone amiche. Anche questo è una cosa utile, ma vorrei che si
arrivasse all’Anno Giubilare dell’Ordine con un’azione concreta di
preparazione. Sarebbe auspicabile che ciascun Gran Priorato e ciascuna Associazione promuovesse
un incontro di spiritualità, prima del Giubileo dell’Ordine, anche con un
pellegrinaggio nazionale interno, per preparare tutti a questo grande evento
comunitario. Noi possiamo dar vita a organizzazioni magnifiche, finanziare
opere importanti, decidere cooperazioni internazionali nel mondo con l’aiuto
della Comunità Europea o delle organizzazioni internazionali, però se dentro
tutto questo non ci sarà la spiritualità noi non avremo concluso niente. Vi
invito perciò a meditare su questo, anche per verificare, all’interno dei Gran
Priorati e delle singole Associazioni, quale sia l’aderenza dell’Ordine alle
esigenze del tempo. Questo perché lo dico? Perché l’Ordine è povero di uomini
ed in parte invecchiato. L’età media dei membri oggi è estremamente elevata. I
quadri dirigenti che occupano le posizioni di governo non hanno un ricambio
intermedio, manca la classe di coloro che hanno tra 60 e 65 anni. Il ricambio
avviene tra quelli che ne hanno 45 -50 e quelli che oggi ne hanno più di 70.
Questo non è fisiologico. Bisognerebbe cercare all’interno delle Associazioni
nuove forze, perché non si diventa dirigenti dell’Ordine senza una formazione,
bisogna credere, avere una formazione spirituale. I quadri dirigenti del futuro
vanno formati. Io vorrei che il pellegrinaggio e l’occasione del Giubileo fosse
un momento di riflessione per promuovere quelle ammissioni e quelle indicazioni
di uomini che il Magistero aspetta per gli anni futuri. Gli organi dell’Ordine
si sono modificati, abbiamo anche un Consiglio di Governo, dobbiamo trovare
persone responsabili che ne possano far parte. Vi ringrazio ancora, vi saluto, spero di avere l’occasione di incontrarvi
presto, magari nelle vostre sedi, e mi auguro che qualche seme di questa
riunione germogli, ma che soprattutto, nell’Anno Giubilare, cresca una grande
pianta rigogliosa che ci possa far vedere quei frutti che certamente nel futuro
saranno necessari per poterci sfamare. Grazie. Roma. Villa Magistrale. I
Membri del Consiglio Compito di Stato, dopo la Santa Messa nella Chiesa
Magistrale di Santa Maria all’Aventino, si recano in processione nella Sala del
Consiglio per l’Elezione del 78°
Principe e Gran Maestro, l’8 aprile 1988. Rome. Magistral Villa. The Members of the Complete Council of State,
after the Holy Mass in the Magistral Church of Santa Maria all’Aventino, go to
the Council Hall for the election of the 78th Prince and Grand
Master, on 8 April 1988.
Rome. Magistral Palace. H.M.E.H. the Prince and
grand Master, Fra’ Andrew Bertie,received H.R.H. the
Herrenmeister of the Johanniterorden, the Prince Oskar of Prussia, during a
visit to the Grand Magistry, on 18 and 19 November 2000. Working meetings
between the Delegation of the Johanniterorden and the Members of the Sovereign
Council were held at the Magistral Palace and the Magistral Villa on the
Aventine, at the end of which the Grand Chancellor, Amb. Count Don Carlo
Marullo di Condojanni, and the Chancellor Hans Dieter von Meibon signed a
cooperation agreement aimed at a joint humanitarian action. |