(Rivista Internazionale - Dicembre 1997: La Maternità all'Ospedale della Sacra Famiglia a Betlemme - 1/3)

Sanità

La Maternità all'Ospedale della Sacra Famiglia a Betlemme

Albrecht Boeselager
Ospedaliere

Madrid. S.E. l'Ospedaliere dell'Ordine, Albrecht von Boeselager (al centro), durante la riunione dei Presidenti degli Organismi Nazionali svoltasi dal 25 al 27 aprile. Da sinistra, il Conte Winfried Henckel von Donnersmark, Consigliere dell'Associazione Tedesca, Marqués de Campo Real, Presidente dell'Associazione Spagnola, il Principe Jhoannes de Lowenstein, all'epoca Presidente dell'Associazione Tedesca.

Per quest'anno, il Direttore Generale dell'Ospedale Ostetrico della Sacra Famiglia a Betlemme, John McCarthy della Federal Association dello SMOM, prevede oltre 2.700 nascite ed oltre 15.000 consulti. Il Direttore stesso e gli altri collaboratori dell'ospedale vanno fieri di questo ulteriore incremento che si é realizzato nonostante il lungo periodo di chiusura delle frontiere verso Israele durante l'estate. Forse si riuscirá a raggiungere il numero di 3.000 nascite giá nell'anno 1998. Gli interessati e gli esperti in visita all'ospedale hanno espresso un parere sempre positivo in merito all'ambiente ed all'atmosfera riscontrata in questa struttura raggruppata in un un quadrilatero attorno ad un grande cortile con la cappella dell'Ospedale. Nonostante le molteplici difficoltá, l'Ordine é riuscito - grazie agli sforzi congiunti a livello internazionale da parte dell'Ordine stesso - a realizzare una delle sue opere piú importanti e significative a pochissirna distanza dalla Basilica della Nativitá di Cristo. Tuttavia, anche per il futuro si prevede un impegno (soprattutto finanziario) molto notevole per poter assicurare la sopravvivenza dell'ospedale e per poterlo ampliare secondo le esigenze di questa regione. L'Ospedale (di proprietá della Compagnie des Filles de la Charité) aveva ripreso a funzionare sotto la guida dell'Ordine di Malta a seguito di una sua completa ristrutturazione. Le suore erano state costrette a chiudere il nosocomio qualche anno prima. Sotto la direzione dell'Associazione francese l'Ospedale stesso era stato trasformato in un moderno ospedale ostetrico con 28 posti-letto. Subito dopo la riapertura é emerso che la situazione politico-economica a Betlemme ed in tutta la regione avrebbe reso necessario un finanziamento dell'Ospedale a lungo termine, in quanto i pazienti e le loro famiglie di norma non erano in grado di pagare un contributo a copertura dei costi del trattamento e inoltre privi di copertura assicurativa, in quanto nei territori palestinesi amministrati da Israele non esiste alcuna assicurazione generale contro le malattie. Anche un management molto ben strutturato ed efficiente - che ha saputo mantenere costi di esercizio della struttura a livelli molto inferiori rispetto a quelli riscontrati in istituzioni simili della zona - non ha potuto modificare questa situazione, soprattutto perché non si è voluto perdere di vista l'obbiettivo di tenere le porte aperte anche alle donne meno privilegiate provenienti dai campi profughi Palestinesi o dalle fasce sociali piú deboli.

per continuare
per tornare al sommario