L'Ordine di Malta verso il nuovo millennio
Dall'intervento del Conte Carlo Marullo di Condojanni,
Ambasciatore e Gran Cancelliere del Sovrano Militare Ordine di Malta in occasione di

"THE MILLENNIUM ASSEMBLY OF THE UNITED NATIONS"
55 Sessione dell'Assemblea Generale New York, 8 Settembre 2000
  Il Sovrano Militare Ordine di Malta, nel rallegrarsi con il Segretario Generale per l'alto contenuto morale e di indirizzo del suo discorso vuole ricordare, con grande umiltà, ai Capi di Stato e ai Capi di Governo qui convenuti, alcune priorità, nella convinzione che, proprio tornando a casa, come ha detto il Segretario Generale, essi profondano tutte le loro energie, utilizzando i loro poteri, affinché differenze e omissioni si attenuino specialmente in questa fase della storia dell'umanità in cui la globalizzazione dei mercati, se non governata adeguatamente, può condurre ad un aggravamento degli equilibri esistenti, rendendo più ricchi i paesi già ricchi e più poveri quelli già poveri .
Molto dipenderà dal modo in cui saranno sfruttate le nuove biotecnologie applicate all'agricoltura, che non dovranno divenire una nuova miniera per lo sfruttamento da parte di pochi Paesi già ricchi e potenti, ma dovranno essere messi al servizio dell'umanità, nel rispetto, in ogni caso delle fondamentali leggi della natura.
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   Se guardiamo pertanto con grande speranza ai progetti per la riduzione della fame nel mondo, per il miglioramento della qualità della vita, attraverso una almeno sufficiente alimentazione e somministrazione dei farmaci, bisogna non perdere di vista, al di là degli aspetti della sopravvivenza, quel che attiene all'elevazione spirituale dell'uomo, sotto il profilo intellettuale e quindi il diritto all'istruzione, sotto il profilo sociale e quindi il venir meno di ogni discriminazione, sotto il profilo del diritto a vivere con le garanzie necessarie, anche sul piano della giustizia nel significato più alto di questa parola.
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   Anche gli Stati cosiddetti civili, in questo mondo che si affaccia la nuovo millennio, sono purtroppo talvolta in ritardo nel garantire ai popoli una giustizia efficace. Essi professano, bensì una formale adesione alla carta dei Diritti dell'Uomo, ma calpestano poi tali diritti tutte le volte che non garantiscono processi rapidi e permettono nei giudizi penali l'utilizzazione di forme di carcerazione preventiva, senza limiti (violando così, di fatto, il basilare principio di civiltà giuridica della presunzione di innocenza fino a condanna definitiva).
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