l'umanità viene ad essere una cosa sola, perché attraverso questo collegamento trasversale tutte le persone possono farsi presenti e dare un effettivo e diretto apporto al tutto dell'insieme dell'umanità, in un modo che rende effettivamente giustizia a tutti e consente di considerare il tutto dell'umanità come un fatto comune a cui tutti, indipendentemente dalla loro grandezza e dalla capacità di manifestarsi, hanno contribuito.
   La funzione del Cavaliere dell'Ordine di Malta, al di là dell'impegno dichiarato ed immediato, si starebbe per dire quasi inconsapevole, era quella di portare cose, concetti, modalità d'essere in giro per il mondo, in una parola determinava comunicazione, cioè trasferimento da un posto all'altro, da una persona all'altra di quanto era stato vissuto e realizzato. L'uso del cavallo, in un particolare atteggiamento - sul quale i competenti hanno molto riflettuto e che ovviamente si presta a sempre nuove considerazioni - oltre il valore e l'utilità intrinseca diretta, viene ad averne anche uno traslato simbolico, che non cessa per questo di essere reale, influenzando il modo di essere e di vivere. In effetti, il valore del cavallo - come anche noi abbiamo rilevato in altra occasione - permette all'uomo di utilizzare quella caratteristica che l'uomo ha invidiato a questo animale, la sua velocità. In tempi passati era certamente questo, quello di utilizzare direttamente il cavallo, ancor più che di aggiogarlo al carro, la modalità che consentiva di avere rapidi spostamenti e di unire quindi la capacità operativa, manuale, dell'uomo alla velocità di spostamento del cavallo. Tenendo in primo piano la questione della comunicazione, appare evidente che il mezzo cavaliere diventa molto potente ai fini del trasferimento delle notizie, delle informazioni, che sono proprio affidate a messaggeri.
   Lo stesso è il momento operativo del marinaio, con obbiettivi diversi, più diretti e più chiaramente perseguiti, ma pur esso agente di comunicazione, adoperando in questo caso una via regia per il trasferimento, per coprire le distanze, quale è il mare. Il mare infatti unisce ed il mare permette le migliori comunicazioni fra le diverse popolazioni. Per questo, come detto in altre occasioni, la civiltà è nata nelle piccole isole, in quanto gli abitanti di queste erano portati a spostarsi per raggiungere altre piccole isole ed intessere

relazioni che li facevano godere delle esperienze e delle possibilità di altre popolazioni. Per questo anche le civiltà si sono sviluppate sulle rive del Mediterraneo che era un mare circondato da terre, quindi in grado di essere effettivamente utilizzato come via universale di comunicazione per godere delle varietà e ricchezza delle diverse popolazioni: del resto le tre parti del mondo, Europa, Asia ed Africa che costituivano il vecchio Continente erano collegate appunto dal Mediterraneo.
   Per questo, l'Ordine che certamente era nato per specifiche esigenze di assistenza ospedaliera, sanitaria, ed aveva assunto funzione di difesa per realizzare il suo compito di servizio della cristianità, indirettamente proprio perché costituito da Cavalieri, che dovevano spostarsi con rapidità, utilizzando anche le navi, indirettamente veniva a svolgere una funzione di grande significato in quanto capace di determinare collegamenti e comunicazioni di sempre maggior raggio d'azione e di sempre più puntuale specializzazione e specificazione.
   In un tempo in cui i mezzi di trasferimento delle informazioni erano assicurati principalmente dalla tradizione orale, dal rapporto ravvicinato, in una parola dalla relazione diretta fra persone, è chiaro che queste dovessero spostarsi per consentire gli effettivi scambi, che erano certamente molto più efficaci ed incidenti quando erano affidati a persone che fossero state animati da sentimenti nobili, cioè profondi, capaci di lasciare una traccia negli incontri sia pure ridotti a breve periodo.
   E' troppo chiaro che in questo modo, la trama umana che si dispiega per la presenza diretta delle persone, poteva riuscire efficace - data la sua transitorietà - solo se le persone spostandosi da un posto all'altro fossero state in grado di portare direttamente oltre che l'atteggiamento, il modo di vestire e di operare, ancor più che i loro prodotti e le cose che si potevano trasferire, commerciare, il loro sentire, la loro capacità di comunicazione con la parola e con l'atteggiamento diretto che è, come accennato, alla base della formazione della luce umana e conseguentemente della trama umana. Questa, essendo fenomeno transitorio, aveva bisogno di rapporto diretto, che d'altra parte presentava notevoli vantaggi
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