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IL CASTELLO DEI CAVALIERI DI MALTA A MAGIONE

Centro di Studi Melitensi – Magione 1992

Presentazione

 

La pubblicazione di questo volume si inquadra fra le iniziative del Centro di Studi Melitensi creato dal Gran Magistero dell’Ordine di San Giovanni per una ricerca sistematica sulla storia dello stesso. In tale contesto, ci è sembrato significativo offrire un contributo alla conoscenza ed alla valorizzazione del patrimonio storico-architettonico dei territori di “Magione”ed a tal fine abbiamo ritenuto opportuno rivolgere la nostra attenzione al Castello di Magione che certamente riveste una singolare importanza nella storia dell'Ordine e nella storia dell'arte. Tale ricerca si ricollega all'encomiabile studio del compianto Ottorino Guerrieri che per primo mise in luce le principali problematiche connesse alla storia di questo straordinario monumento. Onorando lo sforzo fatto dal Guerrieri ci siamo rivolti ad alcuni studiosi che hanno affrontato alcuni temi dal punto di vista delle proprie specifiche competenze, spaziando dall’aspetto storico-architettonico a quello artistico, senza tralasciare le analisi territoriali ed i relativi risvolti economici di volta in volta conseguenti all'uso che del Castello di Magione si è fatto in circa otto secoli di vita.

Non sfugga che il linguaggio architettonico del manufatto suggerisce l’idea di una magnifica sintesi formale che spazia dallo “hospitium", originaria destinazione nel quadro dei grandi itinerari di pellegrinaggio europeo all'attuale realtà che via via tende a collocare il Castello, residenza magistrale, nel contesto di attività culturali connesse alla sempre viva tenuta agricola dell’Ordine di San Giovanni.

In tale prospettiva Paolo Caucci von Saucken, imposta la questione collocando il Castello nell'ambito delle grandi vie di pellegrinaggio medievale di cui egli è attento studioso. Fa seguito un ampio saggio di Giovanni Riganelli che sviluppa una approfondita analisi sui principali avvenimenti che hanno riguardato il Castello dalla fondazione all'età moderna.

Franco Mezzanotte descrive, poi, la vicenda, nota ed interessante, rimasta famosa come la “Congiura di Magione”. Avvenimento che si colloca nelle lotte che contrapposero gli Orsini e il Duca Valentino, nell’Italia dei Borgia, delle Signorie, dei veleni e dei complotti.

Mirko Santanicchia ci offre, quindi, nuovi elementi per l'attribuzione degli affreschi della cappella del Castello. Una lettura che, oltre ad individuare le varie tematiche rappresentate, ipotizza autori e scuole di appartenenza. Una nuova visione, certamente utile, per una migliore fruizione della cappella.

L'architetto Pardi dal canto suo, illustra le varie fasi di sviluppo architettonico del Castello partendo dalla sua originaria funzione di ospizio per pellegrini. Mentre l’architetto Dean mette in evidenza la consistenza patrimoniale e l’importante ruolo sociale svolto dall’Ordine a Magione nell’Ottocento, quale risulta dalla relazione che Gabriele Calindri fece tra il 1832 ed il 1835 per canto del Gran Priore di Roma, il Cardinale Doria Pamphili.

Infine Sandro Pistucchia ci informa sulla consistenza delle terre oggi legate al Castello di Magione e sugli interventi effettuati nell'ultimo decennio nel monumento, per una sua migliore e più attuale fruizione.

Nel ringraziare a nome dell’Ordine gli Autori dei contributi che ho menzionato non posso non rivolgere un pensiero di apprezzamento al confratello Paolo Caucci von Saucken, ispiratone del volume e delle attività di ricerca sull'Ordine che lo vedono utile tramite con la propria Università di Perugia da diversi anni partecipe delle iniziative culturali che si svolgono al Castello. A lui il più vivo ringraziamento per il contributo che ha dato anche in questa occasione, un grazie che estendo al fotografo Maurizio Dogana ed all’editore Franco Benucci che, rispettivamente hanno illustrato e pubblicato l'opera. L’Ordine, inoltre, ha apprezzato particolarmente la collaborazione del Comune di Magione e del Professor Mario Bellucci che hanno messo a disposizione i propri archivi, così come della Cassa di Risparmio di Perugia che ha contribuito alla realizzazione dell'iniziativa.

Siamo certi che le pagine che seguono sul Castello di Magione, sia per i testi che per l'ampia documentazione fotografica, costituiranno uno strumento indispensabile per chi in futuro si voglia addentrare nelle ricerche sul monumento il cui interesse valica certamente i limiti provinciali e costituisce una pagina quanto mai rara e preziosa della architettura europea.

La scelta a suo tempo effettuata dal Gran Maestro de Mojana di soggiornare nel Castello e proseguita da Fra' Andrew Bertie, 78° Gran Maestro, rappresenta oggi la migliore garanzia per le future destinazioni del Comprensorio e la loro proiezione oltre i confini nazionali.

A noi rimane istituzionalmente la soddisfazione di avere incoraggiato negli anni le iniziative in favore del patrimonio magionese dell’Ordine, e di vedere oggi non solo i risultati ma anche una solida prospettiva futura in vista del terzo millennio.

 

Roma, Giugno 1994