_________________________________________

L’ORDINE DI MALTA ED IL TEMPIO DI SAN GIOVANNI

GEROSOLIMITANO A MESSINA

Documenti e Memorie 1998

DELEGAZIONE GRANPRIORALE DI MESSINA

Presentazione

 

Il 21 Giugno 1997 entra solennemente in Messina, giungendo dal mare e rendendo omaggio alla Madonna che protegge la città S.E. Rev.ma Mons. Giovanni Marra, Arcivescovo e Archi­mandrita Metropolita della Città

La solennità dell’avvenimento e la cornice che il nuovo Arcivescovo ha scelto per giungere a Messina si inquadrano nella più stretta tradizione del mare, che per la città ha rappresentato sempre un significativo momento nella buona e nella cattiva sorte.

Dal mare arrivò il “vascelluzzo “tanto caro alla Città, dal mare arrivò la lettera della Madon­na ai messinesi, dal mare giunse a Messina S. Santità Giovanni Paolo II per la Canonizzazione di Santa Eustochia Calafato.

E, provvidenzialmente, alla fine di questo secolo, i messinesi salutano questo Arcivescovo, uomo della Provvidenza, venuto a risvegliare, nella città consacrata alla Madonna, la fede che, consolidata dalla storia, più che mai in questi tempi ha bisogno della speranza, speranza di risorgere nell’elevazione delle singole anime e nella riorganizzazione delle istituzioni ecclesiastiche, che devono costituire la solida base per la vita cristiana oggi assai compromessa, soprat­tutto con riferimento agli aspetti pastorali, necessari per contrastare il dilagare delle sette e per guardare con serenità al futuro delle nuove generazioni, che in questi giorni vivono la tragedia della mancanza di prospettive serie per una vita di lavoro nella fede.

Anche la Delegazione di Messina dell’Ordine di Malta vuole testimoniare e partecipare a questa nuova speranza, e lo fa dedicando a S.E. Marra il volume, che porta alla luce due inediti documenti che riguardano l‘Ordine di Malta e la città Mamertina.

Il primo è dedicato al transito del Governo dell’Ordine da Messina dopo la perdita di Malta ed al Tempio di S. Giovanni di Malta, il secondo, invece, è legato al rinvenimento delle reliquie dei Compagni Martiri di San Placido. Sia il passaggio del Governo dell’Ordine nella Città Mamertina che il rinvenimento di tali preziose reliquie si collocano nella testimonianza architet­tonica e storica del tempio di San Giovanni di Malta, posseduto dall’Ordine fin dal 1100, come Grancia e Ospedale e poi, successivamente, ampliato e varie volte parzialmente ricostruito a seguito degli eventi sismici, che sempre hanno flagellato la città.

Tradizione, quindi, per l’Ordine e viva occasione di rinnovamento della fede dei messinesi, attraverso la testimonianza di Placido e Compagni, cui l’Ordine stesso, rendendo grandi onori al momento del rinvenimento delle reliquie, testimoniò il suo attaccamento, documentato nel noto libro di Andrea Minutolo, e fece sorgere all’interno del Tempio una Cappella dedicata proprio ai martiri di Messina, Placido e Compagni, nella quale, prima dell’ultimo terremoto, proprio nella cripta, si riunivano i confrati della Compagnia di S. Placido, oggi autorevolmente guidata dall’Avv. Alfredo Rinaldi, che insieme all’Ordine, ne hanno sempre tenuto vivo il culto.

L’odierna attenzione alle vicende del Tempio di S. Giovanni di Malta è utile in quanto consen­te di ricapitolare la stessa storia della città. S. Giovanni viene costruita come Chiesa dell’Ordine dei Cavalieri sul posto dove i discepoli di S. Benedetto, Placido e Compagni, hanno ricevuto il martirio ad opera dei saraceni. Nel momento in cui si fanno lavori di ampliamento del Tempio si ritrovano i resti di quei Martiri ed il ritrovamento è accompagnato da tanti miracoli di guarigio­ne. La Chiesa Priorale di S. Giovanni è illustrata da monumenti che riguardano le glorie della città, fra le quali si deve ricordare la tomba dell’abate Maurolico, che ricollegandosi nuovamen­te all’Ordine di S. Benedetto, esalta la funzione di Messina a difesa della cristianità europea, difesa che l’accomuna a quella dell’Ordine dei Cavalieri.

Omaggio, quindi, anche all’odierna Chiesa di S. Giovanni di Malta, residuo del vecchio Tempio, e del complesso monumentale, sede del Gran Priorato dove, grazie all’infaticabile opera di Mons. Pantaleone Minutoli, sono oggi conservate ed esposte le memorie sopravvissute al terribile evento sismico e all’insensibilità degli uomini.

Ma di ciò leggeremo meglio nelle pagine della prima monografia firmata da Vittorio Di Paola, mentre del rinvenimento dei corpi dei Compagni Martiri di San Placido, ci darà memoria documentale Padre Francesco Terrizzi, che ringraziamo, cui si deve la scoperta degli originali documenti attestanti, non solo il rinvenimento delle reliquie, ma anche, la testimonianza dei miracoli operati nella città di Messina dai Martiri.

A me, nella funzione che ricopro, resta la soddisfazione di contribuire ad onorare, con l’impegno della pubblicazione di questo volume, la città di Messina, restituendole una parte della sua storia, che, così, verrà meglio tramandata a chi verrà dopo di noi ed avrà l’opportunità di occuparsi ancora dell’Ordine di Malta, del Tempio di S. Giovanni e della Città Mamertina Cristianissima e Mariana nei secoli.