RIVISTA 1991                                                     

 

FIRMATO UN ACCORDO TRA IL SOVRANO ORDINE

E LA REPUBBLICA MALTESE

Malta continua la presenza dei Cavalieri

“Per noi il Terzo Millennio avrà come riferimento Forte Sant’Angelo”

 

Il Ricevitore del Comun Tesoro, Conte don Carlo Marullo di Condojanni, è stato il principale artefice dell’accordo tra il Sovrano Ordine e la Repubblica di Malta per il ritorno dei Cavalieri nell’isola da cui essi hanno preso il nome. La Rivista Internazionale si è fatta illustrare dalla sua viva voce i termini esatti e la portata dell’accordo.

- In cosa consiste, giuridicamente e praticamente, questo accordo?

 «Nell’uso esclusivo per cinquant’anni della Residenza Magistrale e della Chiesa di Sant’Anna nel Forte Sant’Angelo e di alcune sue pertinenze».

- Con quali programmi?

«Per attività indirizzate alla realizzazione dei fini istituzionali del Sovrano Ordine, con l’idea di base di utilizzare questa struttura dal passato storico, così rilevante sia come punto d’incontro di tutti i membri della religione di San Giovanni, sia, soprattutto, come luogo privilegiato per la formazione tanto dei singoli Cavalieri quanto dei nostri futuri quadri dirigenti in un’epoca che, con l’approssimarsi del Terzo Millennio, ci ha imposto nuovi obiettivi e nuove strategie. La portata di questo accordo, perciò, è duplice: da una parte l’idea del ritorno in un’isola cui i Cavalieri, nei secoli, hanno dato tanto lustro soprattutto nella difesa della fede nel Mediterraneo e oggi diventata, per noi, un simbolo, dall’altra, alla luce dei nostri fondamentali impegni della «Tuitio Fidei» e dell’«Obsequium Pauperum», l’occasione sia della formazione e riqualificazione dei nostri quadri dirigenti sia di periodici aggiornamenti di tutti coloro che, in un modo o nell’altro, si sentono legati al nostro Ordine e che in Forte Sant’Angelo potranno trovare il giusto momento di riflessione sul proprio lavoro e i propri ideali”.

- Per formazione si deve intendere quella religiosa, come nelle case dei novizi, o quella dei Cavalieri nella vita secolare, in mezzo ai laici?

«I Cavalieri non sono tenuti a una vita comunitaria; i membri dell’Ordine, di qualunque classe o ceto, sono accomunati da una vita cattolica esemplare, con una evangelizzazione attraverso il buon esempio e secondo l’insegnamento della Chiesa. Non si prevede perciò la creazione al Forte Sant’Angelo di una struttura conventuale, sarà possibile, però, istituirvi un’occasione di residenza da cui potrebbero scaturire dei momenti di comunione a livello spirituale».

- Come saranno allora impostati questi corsi di formazione?

«Non appena il Forte sarà restaurato (ci vorranno un paio d’anni) verrà data la possibilità. a tutte le strutture dell’Ordine, dai Gran Priorati alle Associazioni agli Enti melitensi, di compartecipare al progetto individuando i settori di interesse per la formazione e segnalando eventuali vocazioni di membri delle diverse classi e ceti dell’Ordine. In via indicativa le tematiche di formazione potranno riguardare corsi già programmati relativi agli aspetti fondamentali della vita stessa dell’Ordine, l’assistenza sanitaria, la protezione civile. Questo ci consentirà di avere sempre di più nel nostro interno delle persone esattamente informate sulle nostre istituzioni e pronte ad assumere responsabilità precise in tutte le nostre attività. In base a queste inderogabili responsabilità ed alle numerose e pressanti richieste di aiuto che ci pervengono, vanno potenziate le strutture dell’Ordine al fine di far fronte ai grandi compiti cui lo stesso è chiamato. Quando, in passato. ci siamo rivolti all’esterno del nostro Ordine per molte nostre esigenze pratiche e istituzionali non abbiamo ottenuto sempre dei risultati molto concreti, perché l’Ordine, per servirlo bene, bisogna conoscerlo in tutte le sue sfaccettature. Comunque, se finora il Gran Magistero non ha investito molto nella formazione dei nostri quadri, adesso mi auguro che a questa lacuna possano anche porre riparo tutte le possibilità che, una volta entrato in funzione, ci potrà offrire il Forte Sant’Angelo».

- Come si debbono intendere questi corsi di formazione, più o meno come dei corsi universitari?

“Direi piuttosto come dei corsi post-universitari. Nelle stesse linee del “Master», conseguito su particolari attitudini dell’interessato e per particolari destinazioni a cui si vuole guardare nel momento stesso in cui si iscrive».

- La formazione spirituale, adesso. La Commissione per la Spiritualità che ha appena definito le linee in un documento che è stato trasmesso al Segretario della Commissione Strategie per gli atti conseguenti il cui punto di arrivo sarà nelle proposte di modifica della Carta Costituzionale e del Codice, ipotizzabili intorno al 1995.

«La nuova spiritualità dell’Ordine dovrà riguardare soprattutto quei Membri dell’Ordine che appartengono al laicato. La spiritualità del Cavaliere Professo non è molto cambiata dai tempi di Malta ad oggi, con i tre voti canonici di povertà, castità e obbedienza. Alle nostre classi laiche, invece, oltre alla testimonianza individuale e familiare di un’esemplare vita cristiana. si richiederà d’ora in poi una serie di particolari disponibilità e di occasioni di preghiera, anche nel lavoro, da sviluppare e da ricercare in se stessi nelle azioni di ogni giorno e, soprattutto nella Santa Comunione domenicale».

- Per Forte Sant’Angelo ha parlato di restauri. In quali ambiti?

«Gli uffici del Comun Tesoro, di mia stretta competenza, hanno fatto redigere un progetto di restauro conservativo, già approvato dal Governo maltese, da realizzarsi sotto il controllo della direzione dei musei di Malta. Si tratta di un progetto globale che prevede anche indagini archeologiche sulle origini stesse del Forte con la possibilità di recuperare importanti testimonianze di un passato lontano, le rovine, ad esempio, in quella stessa zona, di un tempio, probabilmente dedicato a Diana. Il patrimonio architettonico verrà rigorosamente conservato ricorrendo alle tecniche più moderne senza coinvolgere, nella ristrutturazione, le linee portanti degli edifici. Saranno ripuliti tutti gli spazi esterni molto danneggiati da una preesistente struttura alberghiera e si cercherà di ripristinare in tutto la situazione edilizia del periodo antecedente all’occupazione napoleonica. In questo contesto, anche tutte le superfetazioni dovute a moderne esigenze militari, saranno probabilmente demolite; lo stesso Governo maltese, del resto, proprio in questo momento, sta provvedendo alla demolizione di alcuni fabbricati aggiunti sul luogo nei primi del Novecento”.

- Quando inizieranno lavori di restauro?

“E’ previsto agli inizi del ‘92. Le procedure di appalto sono in corso”.

- Questo ritorno dei Cavalieri a Malta, oltre ad avere un significato politico per l’isola e per il nostro Ordine, lo potrà avere anche per tutta l’area mediterranea?

 «Direi di più: per tutti e cinque i continenti, nella continuità storica della missione dell’Ordine, nella sua vocazione di baluardo della Fede e di aiuto ai poveri ed ai malati, senza discriminazione di razza o di credo, nel potenziamento della sua azione umanitaria, presente ormai in molti angoli della terra. L’influenza della nostra presenza a Malta, se sarà caratterizzata dall’elevazione spirituale e morale dei nostri Cavalieri e dalla formazione dei nostri quadri dirigenti, si sentirà in tutto il mondo, con cerchi concentrici che dall’isola di Malta potranno raggiungere i più remoti punti del globo dove l’Ordine cercherà di realizzare le sue opere con i criteri indicati dalle Strategie, nell’ambito di quello spirito nuovo sempre più necessario nel momento in cui si è giunti al quinto centenario della evangelizzazione delle Americhe e alla fine del secondo millennio. Per noi e per le attività dell’Ordine, il Terzo Millennio potrebbe partire da quel punto ideale che è diventato oggi il Forte Sant’Angelo ma sicuramente ci sta preparando già fin da adesso, spazi sempre più dilatati in tutta la Terra; dalle trasformazioni in atto nei Paesi dell’Europa Centrale e dell’Est agli sviluppi dell’America Latina, dalle istanze e necessita sempre crescenti del continente africano alle diverse problematiche sociali ed economiche del Medio Oriente. Naturalmente non va dimenticato che gran parte del successo delle iniziative nel Forte Sant’Angelo dipenderà dagli sforzi che il Governo maltese effettuerà per facilitare le opere, prima, e la gestione, poi, dei servizi in questo storico monumento. Infatti, è prevista una prosecuzione del negoziato per tutti quegli approfondimenti nei rapporti che si renderanno necessari per l’attuazione pratica dei dettagli del progetto. Ma su questo sono ottimista. Il rapporto con gli interlocutori maltesi è ottimo e il consenso sull’iniziativa dell’Ordine per Forte Sant’Angelo è ampio».

- Continuità storica, storico ritorno, entrambi proiettati verso il terzo millennio. Anche questo, dunque, nasce dal programma “Future Strategie”:

“L’accordo per l’uso di Forte Sant’Angelo e dei suoi annessi più rappresentativi, è testimonianza palese di una continuità storica, cui il Sovrano Ordine non è mai venuto meno, e che, tengo a sottolineare, si concretizza oggi, attraverso il programma «Future Strategie», nel potenziamento della sua azione umanitaria. Partnership e comunicazione, colonne portanti di ogni programma di sviluppo, si congiungono e si compendiano armonicamente nell’approfondimento di quella «spiritualità del quotidiano» che deve accompagnare ogni singolo membro dell’Ordine nel mondo. La giusta distribuzione delle risorse, sia umane sia materiali, non può prescindere da una corretta metodologia della comunicazione, sia all’interno sia all’esterno; entrambe, illuminate dalla vocazione, dalla spiritualità, si configurano mezzi essenziali per un sereno confronto, un dialogo ecumenico, con tutte quelle forze umane impegnate, giorno per giorno e con programmi di lungo periodo, nella difesa e nell’affermazione della dignità della persona, in particolare, per noi Cavalieri di Malta, di quella più debole, più emarginata. Un momento importante, comunque, nella presenza storica dell’Ordine nel mondo, rimane, anche in ciò che oggi è cronaca, l’aderenza alla realtà del tempo. Le strategie interpretano, sia pure in un momento di transizione, il tempo attuale al quale tutte le componenti dell’Ordine, oggi anche i Cavalieri dell’Europa Orientale, guardano senza perdere di vista l’impegno per la «Tuitio Fidei» e l’«Obsequium Pauperum». La struttura politica e diplomatica dell’Ordine è vista, appunto nel programma “Strategie”, soprattutto come supporto ai fini istituzionali prima citati. Questa è la vera proiezione dell’Ordine verso il Duemila. Questi sono gli ottimistici messaggi che, attraverso le Strategie, speriamo potranno presto partire dall’impegno per la vita di Forte Sant’Angelo».

                                                                                                                    

Linee strategiche progettuali

Promozione dei contatti tra membri dell’Ordine

Parziale residenza

Progetto di gestione (tempi):

Piano triennale che prevede le seguenti attività:

Riunioni dei Cavalieri, in particolare i Cavalieri Professi;

Incontri nel quadro del Programma Strategie;

Sede della Commissione per l'attuazione delle Strategie dell’Ordine;

Saltuaria sede per gli Esercizi Spirituali;

Sede per i Corsi di preparazione per i Cavalieri, in particolare per i Novizi e per i Cavalieri d’Obbedienza;

Attività opzionali:

Sede di esposizioni a tematiche di interesse dell’Ordine;

Centro di Conferenze, Seminari, Convegni;

Ipotesi di istituzione di un fondo per la concessione di borse di Studio presso l’Università di Malta a membri dell’Ordine;

Ufficio Filatelico e Numismatico;

Servizio di informazione per i Cavalieri su particolari argomenti di studio riguardanti l’isola;

Centro di informazione sulle attività assistenziali ed ospedaliere dell’Ordine nel mondo;

Centro internazionale di Studi sugli Ordini Cavallereschi

  Valletta. Malta. La firma dell'accordo tra il Governo della Repubblica di Malta e il Sovrano Ordine per la concessione in uso esclusivo di Forte Sant'Angelo, il 21 giugno 1991. L'Amb. Conte Don Carlo Marullo di Condojanni, mentre sottoscrive il protocollo; alla sua sinistra il Presidente della Repubblica di Malta, Ugo Mifsud Bonnici, all'epoca Ministro dell'Educazione e dell'Interno; alla sua destra l'Ambasciatore dell'Ordine a Malta, Dino Marrajeni.

Valletta. Malta. The signature of the agreement between the Republic of Malta and the Sovereign Order for Granting the exclusive use of the Sant'Angelo Fort, on 21 June 1991. Amb. Count Carlo Marullo di Condojanni while signing; left, the President of the Republic of Malta, Ugo Mifsud Bonnici, at the time Minister of Education and the Interior; on his right, the Order's Ambassador to Malta, Dino Marrajeni.