RIVISTA 1993                                                 

 

Malta, Forte Sant’Angelo 10/11 Dicembre 1993

Secondo Seminario per le strategie dell’Ordine

Le istanze di rinnovamento dell’Ordine in vista del Duemila

 

Quattro gli argomenti di capitale importanza per i quali la Commissione, d’intesa con il Segretario della Commissione Internazionale Future Strategie, Conte Winfried Henckel von Donnersmarck, ha ritenuto utile sentire le opinioni dei responsabili ai più alti livelli dell’Ordine.

La Commissione Strategie si è fatta carico di preparare i lavori nominando quattro coordinatori e rispettivi assistenti, per ciascun Gruppo di Lavoro inerente ai temi indicati. I coordinatori hanno fornito, ciascuno per il proprio argomento, appositi «terms of reference»:

1 – “Il rapporto tra la sede centrale dell’Ordine e gli Enti Melitensi”

Coordinatori: Fra’ John Edward Critien - Cav. di Grazia Magistrale Jean Pierre        Mazery

2 – “La struttura delle Classi dell’Ordine”

Coordinatori: Fra’ John A. MacPherson -Cav. Gran Croce d’Onore e Devozione John Bellingham

3 – “La posizione delle Dame”

Coordinatori: Dama di Grazia Magistrate Monika Schwarz - Cavaliere d’Obbedienza S.E. Richard J. Dunn

4 - “Il carisma e l’immagine dell’Ordine”

Coordinatori: S.E. Fra’ Ludwig Hoffmann von Rummerstein - Cav. d’ Onore e Devozione Don Maria Rodriguez-Ponga y Salamanca.

 

 

 

 

 

  Malta. La Valletta. La penisola di Vittoriosa con i contrafforti di Forte Sant’Angelo sul quale sventolano la bandiera dell’Ordine e quella della Repubblica di Malta. Con l’Accordo stipulato nel dicembre 1998 il Forte è stato concesso al  Sovrano Ordine ed è sede dell’Accademia Internazionale Melitense.

Malta. Valletta. The Vittoriosa peninsula with the Sant'Angelo Fort, where the flag of the Order and the flag of the Republic of Malta fly together. The Fort was granted to the Sovereign Order under the Agreement signed in December 1998 and is now the seat of the Accademia Internazionale Melitense.

 

 

“Non dobbiamo perdere di vista – ha sottolineato S.E. il Conte Don Carlo Marullo di Condojanni - che il Seminario è un’occasione per verificare temi di particolare importanza per la Riforma della Carta Costituzionale e del Codice, per i quali il Sovrano Consiglio non si è sentito di decidere da solo. A questo va ricondotto tutto il lavoro dei Gruppi. Le risoluzioni faranno parte integrante delle raccomandazioni che la Commissione per la riforma della Carta Costituzionale e del Codice rassegnerà al Sovrano Consiglio perché le valuti, se lo crederà, e le proponga al Capitolo Generale. E’ certamente un lavoro coraggioso quello che affrontiamo, ma l’Ordine non può e non vuole uscire da quelli che sono i suoi scopi e i suoi canoni, la sua tradizione.

Lo spirito della riforma è certamente quello dell’adeguamento al Concilio Vaticano II e l'ammodernamento delle strutture in vista delle esigenze del nuovo millennio. Definita quindi la portata dei lavori del Seminario, nella qualità di Coordinatore dello stesso, il Conte Marullo ha tenuto a sottolineare come nel mondo è in atto «una fase di rivoluzione incruenta che l’intera umanità sta vivendo alle soglie del terzo millennio; rivoluzione tesa ad abbattere le precedenti strutture di governo, al fine di instaurare un nuovo ordine costituzionale più idoneo a regolamentare la vita di società in continuo movimento.

L’esigenza di tali mutamenti, ha proseguito il Conte Marullo, è avvertita anche dall’Ordinamento melitense, anche se in misura minore attesi gli scopi non egoistici perseguiti, in favore dell’umanità sofferente e bisognosa di aiuto. Per l’Ordine sono tali scopi a caratterizzare l’operato di governo, ma è certo che in una società profondamente rinnovata è necessario adeguare le strutture alle realtà affinché gli scopi stessi siano più puntualmente perseguiti e raggiunti. Nel seminario si è pertanto preso atto, ha precisato il Conte Marullo, dell’insufficienza dei previsti limitati interventi di ingegneria costituzionale sui nostri Statuti e dell’impossibilità di procedere sulla singola norma, perché era la stessa struttura di base a dovere essere verificata alla luce dei mutamenti che si stanno verificando a livello internazionale. Pertanto il Capitolo Generale dovrà valutare se le proposte della Commissione, nonché dei Gran Priorati e delle Associazioni nazionali dimostrano la necessità di procedere alla radicale revisione degli Statuti dotando il Sovrano Ordine di modelli di governo più agili, soprattutto sottolineando la sua sovranità, condizione indispensabile per agire nella Comunità Internazionale quale «par inter pares». Questa storica questione, ha concluso il Conte Marullo nel plauso dell’Assemblea, si salda con il complesso lavoro delle commissioni sulle Strategie, essendo evidente che il rinnovamento dell’Ordine passa anche attraverso l’individuazione di mete in sintonia con le nuove realtà che stanno tumultuosamente formandosi.”

VALUTAZIONI EMERSE NELLE RIUNIONI DEl GRUPPI DI LAVORO

 

- Si auspica la creazione di appositi organi consultivi che forniscano il necessario apporto professionale alle Alte Cariche dell’Ordine e si suggeriscono riunioni periodiche tra il Gran Magistero e gli Enti Melitensi, nonché riunioni a livello locale, e visite delle Alte Cariche agli Organismi periferici. Viene inoltre espresso il desiderio dei Gran Priorati, dei Sottopriorati, delle Associazioni Nazionali, di poter svolgere un ruolo più attivo nell’ambito delle Sedute del Sovrano Consiglio. Si richiede la promozione, da parte del Gran Magistero, di linee guida sia nell’ambito della spiritualità, sia in quello dell’attività ospedaliera, sia in merito al fenomeno dei falsi Ordini, ed una regolamentazione scritta sui rapporti tra il Gran Magistero e gli Enti Melitensi, tra gli Enti Melitensi stessi, e sul ruolo delle Ambasciate.

- Si auspicano modifiche nella struttura della Seconda Classe al fine di consentire ai Membri della Terza Classe di intraprendere, previo periodo di prova, un più adeguato impegno religioso, senza riserve in merito ai requisiti canonici e nobiliari per accedere ai ruoli delle Alte Cariche. Si propone la creazione di una Commissione Internazionale di Gran Priori, di Reggenti dei Sottopriorati e di Presidenti, con l’incarico di vagliare, in particolare là dove non esiste istituto nobiliare, specifiche definizioni di «nobiltà», da applicarsi agli aspiranti al Ceto di Grazia e Devozione. Si suggerisce altresì l’istituzione di nuovi Ceti, nell’ambito degli Statuti dei Gran Priorati, Sottopriorati ed Associazioni Nazionali, per coloro che mantengono stretti contatti con l’Ordine.

- Si propone maggiore presenza delle donne nella vita dell’Ordine, in via parallela alla posizione dei Cavalieri, con particolare riferimento all’opportunità di ammettere anche le donne prive di discendenza nobiliare.

- Si sottolinea l’importanza del coordinamento dell’azione umanitaria, della comunicazione esterna incentrata su questa, della comunicazione interna tesa all’incremento dell’impegno spirituale ed assistenziale dei membri, del potenziamento della struttura diplomatica. Si ribadisce la necessità di preservare e di consolidare i caratteri precipui dell’Ordine: il suo duplice aspetto religioso e laico, la sua vocazione ospedaliera, la sua componente nobiliare intesa anche come nobiltà di pensiero e di azione, la sua tradizione, la sua sovranità.