RIVISTA
1994
CAPITOLO GENERALEI lavori
della Commissione per la Riforma della Carta
Costituzionale e del Codice
già in passato il Capitolo Generale si è occupato dei problemi connessi
alle modifiche da apportare ai documenti costituzionali dell'Ordine. Purtroppo, però, non si è mai riusciti a portare all'esame di un Capitolo
Straordinario le auspicate riforme per l'approvazione definitiva. L'inizio del
terzo millennio, ormai alle porte, non vedrà, comunque, l'Ordine impreparato ad
affrontare i numerosi problemi che le tumultuose novità degli ultimi dieci anni
del secolo hanno sollevato. Non a caso, nel 1987/88, è stata eseguita un'attenta indagine sulle
attività dell'Ordine nel mondo, i cui risultati, sintetizzati nel “Compte
Rendu” pubblicato nel 1990, sono stati la base per il Primo Seminario sulle
Strategie dell'Ordine, che ha messo a fuoco le realtà esistenti, indicando le
strade che l'istituzione melitense dovrà percorrere per perseguire i propri
fini istituzionali, anche alla luce dei necessari aggiornamenti, con spirito
rinnovato e con strutture e mezzi potenziati.
Rome.
Magistral Villa. The High Charges and the
Members of the Sovereign Council at the Special Charter General for the Reform
of the Constitutional Charter and Code. Oggi, questa meta, pur se ambiziosa, sembra quasi raggiunta (accenno,
appena, allo sviluppo dell'Ordine nel mondo, con i suoi nuovi rapporti
diplomatici; al Segretariato per le Comunicazioni con i suoi corrispondenti
esteri; all'ECOM, per il coordinamento dei Corpi di Protezione Civile; al
Centro di Coordinamento per gli Aiuti all'Americana Latina di Boca Raton ecc.). Altre mete potranno essere presto raggiunte, se l'opera di aggiornamento e
potenziamento sarà organica e potrà contare su norme certe, in linea con i
tempi e con il già rinnovato diritto canonico. In questo quadro, con coerenza, il Sovrano Consiglio, nella seduta del 14
Ottobre 1992, con decreto consiliare n. 7915 e con successivo decreto
magistrate n. 275/8272, ha costituito una Commissione per la Riforma della
Carta Costituzionale e del Codice, che ho avuto l'alto onore di presiedere,
coadiuvato dal Segretario, Conte Kinsky, e collaborato dagli altri membri
nominati nelle persone di S.E. l'Ospedaliere, Barone Albrecht von Boeselager,
S.E. Ludwig Hoffmann, membro del Sovrano Consiglio, e dal Conte Winfried
Henckel von Donnersmarck che ha integrato la Commissione in qualità di esperto,
quale Segretario della Commissione Strategie. A loro va il mio personale
ringraziamento. La Commissione così creata ha lavorato, riunendosi più volte. In via preliminare, è stata richiesta a tutti i Gran Priorati ed a tutte le
Associazioni Nazionali la rispettiva opinione sui cambiamenti costituzionali
che erano ritenuti necessari. Mentre arrivavano le risposte, la Commissione si è soffermata sullo studio
di alcuni aspetti fondamentali da tenere presenti nel corso dei lavori e
precisamente: 1) adeguamento dell'Ordinamento Melitense al Diritto Canonico; 2) formazione dei nuovi Cavalieri; 3) nuovo regime per l'ammissione delle Dame e eventuali classi; 4) identificazione dei connotati dei Cavalieri di Obbedienza, anche in
rapporto alla Prima Classe; 5) gruppi di amici e simpatizzanti dell'Ordine sostenitori di attività, in
vista della creazione di un organismo costituzionale. Nel frattempo sono pervenute ben 26 risposte e relative proposte da parte
dei Gran Priorati, Priorati, e Associazioni Nazionali. Dopo attento esame del materiale pervenuto, la Commissione ha ritenuto di
procedere ad una revisione tecnica dei testi attuali, producendo una serie di
proposte di modifiche, cui sono stati aggiunti alcuni interessanti documenti
redatti dai Gran Priorati, dalle Associazioni Nazionali e da Membri del Sovrano
Consiglio. Tutta questa documentazione è stata presentata al Sovrano Consiglio del 13
Ottobre 1993, il quale ha anche deciso, su proposta della Commissione stessa,
di consultare i rappresentanti dei Gran Priorati e delle Associazioni Nazionali
su alcuni temi importanti e precisamente: 2) Struttura delle classi dell'Ordine; 3) Posizione delle Dame; 4) Carisma e Immagine dell'Ordine. Per raggiungere questo scopo, S.A. Em.ma ha convocato un apposito
seminario, denominato Il Seminario per le Strategie dell'Ordine, tenutosi a
Malta il 10-11 Dicembre 1993, del quale meglio di me vi potrà riferire il
Segretario della Commissione Strategie, il Conte Winfried Henckel von
Donnersmarck che, in questo Capitolo, ha avuto la facoltà di intervenire
sull'argomento, ai sensi dell'art. 200 del Codice. II Sovrano Consiglio ha, quindi, esaminato tutti i documenti in suo
possesso, comprese le risoluzioni del Seminario di Malta e, dopo ampia
discussione, nella seduta del 4 Febbraio l994, ha deliberato di sottomettere la
questione all'esame dell'odierno Capitolo Generale, al fine di giungere alla
manifestazione di una precisa volontà del Capitolo stesso, nel senso di avviare
le procedure costituzionali per giungere alla definitiva compilazione della
nuova Carta Costituzionale e del Codice, alla luce dei lavori fin qui svolti. Questo, in sintesi, l'iter fin qui percorso sull'argomento della revisione
degli Statuti Melitensi, iter necessario per poter guardare al futuro con un
ordinamento giuridico capace di sostenere nel mondo l'azione dell'Ordine. Ma veniamo alla sostanza: che gli Statuti Melitensi, cioè Carta
Costituzionale e Codice, siano, di fatto, già superati, è testimoniato dalle
molte difficoltà interpretative messe in luce, oltre che nella vita quotidiana
delle istituzioni, soprattutto nell'ultimo Consiglio Compìto di Stato e negli
ultimi Capitoli Generali, durante i quali dubbi e incertezze, anche sui
meccanismi elettorali, hanno determinato sempre più frequenti ricorsi ai pareri
dell'Avvocatura di Stato e della Consulta Giuridica. Ciò ha creato una specie di Costituzione materiale, fonte di ulteriori
perplessità, specie nel momento in cui l'Ordine sta vivendo le grandi novità
che si sono determinate in questi ultimi anni: da un lato, sul piano del
Diritto Internazionale, con i numerosi e sempre crescenti riconoscimenti
diplomatici dello status dell'Ordine
e, dall'altro, sul piano del Diritto Canonico, con l'entrata in vigore del
nuovo Codex iuris canonici. Né va
taciuta una certa inadeguatezza degli Statuti a regolamentare esaurientemente
gli aspetti della vita interna dell'ordinamento melitense. Si consideri, del
resto, che la Carta e il Codice risalgono ormai a trenta anni fa. Potrebbe
obiettarsi che, in termini di codificazione, non si tratta di un'età troppo
avanzata, ma in tal modo non si terrebbe conto del fatto che i presupposti
giuridico/costituzionali che furono alla base della codificazione possono
ritenersi ormai superati e, comunque, meritevoli di revisione. E' sufficiente ricordare che l'approvazione della vigente Carta e del
Codice, se da un lato chiude un periodo di difficili rapporti tra l'Ordine e la
Sacra Congregazione dei religiosi, dall'altro congelò per forza di cose la
posizione dell'Ordine nei confronti della Santa Sede con riguardo alla sentenza
cardinalizia del 1953, così come ora si legge all'art. 4 paragrafo I della
stessa Carta Costituzionale. La prima funzione degli Statuti Melitensi è, dunque, proprio quella
dell'esatta individuazione e collocazione di detti rapporti nel quadro dello status di diritto internazionale che
all'Ordine compete, tenuta presente la sua caratteristica religiosa. Sarebbe, pertanto, auspicabile la riconsiderazione del problema, con la
formazione di nuove norme che, da un lato, siano aggiornate rispetto ai mutati
tempi, e dall'altro, permettano una più sicura individuazione dello status di diritto internazionale. Salva
la dipendenza dalla Santa Sede, per quanto afferisce all'ambito religioso. Si tratta, a ben vedere, di modifiche non già rivoluzionarie, ma in linea
con quanto la dottrina internazionalistica ha già affermato in via di
interpretazione del sistema. Senza dubbio, l'elaborazione di queste norme dovrà
essere accompagnata da opportune consultazioni con la Santa Sede, anche al fine
di individuare l'esatta portata dell'approvazione degli Statuti. Vale,
pertanto, ricordare, fin da ora, che l'accettazione della sentenza cardinalizia
citata fu espressamente condizionata dall'Ordine ad una «specifica
interpretazione» in tre punti, di cui il secondo affermava che «la natura religiosa
dell'Ordine è limitata ai Cavalieri professi e ai Cappellani che la
compongono». Questa interpretazione fu notificata per via diplomatica alla
Santa Sede che, sempre in via diplomatica, comunicò di aver «preso nota di
quanto è stato scritto». La strada da percorrere è, dunque, quella fin da
allora indicata dalle parti, in via di interpretazione. Quanto fin qui osservato vale per quel che attiene agli aspetti di Diritto
Internazionale, ma, come già messo in evidenza, è necessario anche aggiornare
gli Statuti in relazione alle intervenute modificazioni di Diritto Canonico, in
specie per quanto riguarda i membri della prima classe (ad esempio la loro
esclusiva dipendenza dal Gran Maestro, o da un consiglio di religiosi, per
tutto quanto riguarda la loro vocazione). Sotto questo punto di vista l'Ordinamento Melitense non è autonomo,
dovendosi adeguare alle regole canonistiche nel loro evolversi. Vi è, poi,
l'aspetto della vita interna dell'Ordine. Molte sono le lacune ravvisabili nel
tessuto normativo, a cominciare dalla fissazione del quorum per la stessa
elezione del Gran Maestro e dei membri del Sovrano Consiglio. Altre norme vanno
ripensate, come quelle che disciplinano l'accesso alla seconda classe, nonché
il rilievo da dare alla partecipazione delle donne alla vita dell'Ordine. Infine, è indispensabile dar vita ad un assetto normativo che individui e
regolamenti, con correttezza e lungimiranza, i rapporti tra il Gran Magistero e
gli Enti Melitensi, in specie le Associazioni Nazionali, le quali costituiscono,
insieme ai Gran Priorati ed ai Priorati, la struttura portante dell'Ordine e
devono avere, all'interno del sistema costituzionale, una collocazione ed un
rilievo pari alle funzioni svolte. In particolare se, da un lato, deve essere rigorosamente garantita la loro
autonomia regolamentare e deliberativa, nell'ambito dei principi
costituzionali, con un sempre più ampio decentramento funzionale, dall'altro,
deve essere sempre più riconosciuto il ruolo da esse Associazioni svolto sul
piano operativo per il perseguimento dei fini istituzionali dell'Ordine. A tale
ruolo non può non corrispondere un'adeguata partecipazione alle decisioni che
investono, in via primaria, la vita dell'Istituzione. Questi ed altri problemi devono essere affrontati, in una prospettiva di
riforma non episodica ma strutturale. E' dunque necessario che siano poste le
basi per l'elaborazione di un progetto compiuto ed articolato, da sottoporre ad
un Capitolo Generale da convocare all'uopo, in via straordinaria, entro un
termine che può ragionevolmente indicarsi in un biennio. La via costituzionale
è quella di una delega al Sovrano Consiglio, nella sua nuova composizione, per
la nomina di una Commissione legislativa, alla quale sarà affidato il compito
di redigere il progetto, naturalmente con facoltà di avvalersi della consulenza
di esperti, in specie per quanto riguarda il Diritto Canonico e il Diritto
Melitense, fatto salvo il parere finale della Consulta Giuridica, per quanto di
sua competenza. A me non resta che ringraziare Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran
Maestro ed il Sovrano Consiglio per avermi dato la possibilità di vivere,
nell'Ordine, anche questa esperienza di coordinamento legislativo. Devo sinceramente ringraziare anche le Loro Eccellenze i Venerandi Gran
Priori, i Priori, i Reggenti, i Presidenti delle Associazioni Nazionali, i loro
Rappresentanti, per lo zelo e l'assoluta puntualità con la quale hanno fatto
pervenire le loro proposte e per la partecipazione al Seminario di Malta. II
lavoro svolto, che è merito di tutti, non andrà perduto. La Santa Vergine di Fileremo e San Giovanni Battista vogliano illuminarci
della loro luce in questa Assemblea e vogliano assistere i futuri passi
dell'Ordine sul cammino delle riforme costituzionali, in vista del terzo
millennio.
Rome. Magistral Villa. H.M.E.H. the Prince and Grand
Master, Fra' Andrew Bertie, the High Officers and members of the Sovereign
Council during the mass of the Holy Spirit celebrated by the Order's prelate,
Msgr. Donato de Bonis, at the opening of the Extraordinary Chapter General.
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